Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Verso l'Everest con bandiera Fonte Tarì

Verso l'Everest con bandiera Fonte Tarì

Escursionisti abruzzesi partiti per il Nepal

CHIETI, 23 marzo 2018, 07:45

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono partiti oggi da Lama dei Peligni (Chieti) con un sogno nello zaino: piazzare nel campo base dell'Everest la bandiera del Rifugio Fonte Tari', meta tra le piu' frequentate della Majella occidentale. Cosi' Peppe Ardente, Andrea Monaco, Angelo Caprara, Lorenzo Ardente, Ewa Piechowiz e Luciano Carchesio hanno preso un volo dall'aeroporto di Fiumicino per Kathmandu, in Nepal, da dove raggiungeranno con un piccolo aereo l'altiporto di Lukla e da li', a quota 2850 metri, partira' la sfida. Li aspetta un trekking impegnativo: il campo base e' a 5.300 metri di quota e a 54 km di distanza, per le temperature piuttosto rigide e per il peso che porteranno, poiche' per il trasporto del bagaglio non chiederanno aiuto agli sherpa, come usano, invece, le comunita' locali. Secondo il programma di viaggio gli escursionisti impiegheranno sette giorni per arrivare alla meta, tempo necessario per un buon acclimatamento e per consentire all'organismo di adattarsi all'altitudine e alla ridotta presenza di ossigeno. Il ritorno dovrebbe concludersi in tre giorni. Trascorreranno la notte in piccoli villaggi lungo il percorso. "L'idea e' nata per gioco durante le nostre serate al Rifugio - spiega Peppe Ardente - Per noi la Majella e' davvero un po' madre, ne sentiamo forte il richiamo e, per viverla pienamente, abbiamo deciso di restituire decoro e vivibilita' alla struttura di Fonte Tari', per anni in abbandono. Ci abbiamo lavorato tantissimo, portando a piedi e con gli asini materiali edili e arredi. Ora e' un luogo ben attrezzato, che offre ristoro e accoglie gli escursionisti. Vogliamo unire con un filo ideale la nostra amata montagna con la cima piu' ambita, per portare un po' d'Abruzzo in Nepal. Una testimonianza d'amore per la montagna, espressa con tante iniziative, come la seconda vita data al Rifugio e le passeggiate per disabili con le joelettes, speciali carrozzine che consentono loro di partecipare alle escursioni". Pura passione portera' dunque gli escursionisti abruzzesi sull'Himalaya, la stessa che li ha spinti a realizzare, con l'Associazione Majella Sporting Team, il progetto "Montagne senza barriere" finanziato dalla Presidenza del Consiglio: su 501 progetti presentati, 25 sono stati ammessi ai fondi destinati a iniziative di inclusione sociale attraverso lo sport. Il rientro del gruppo e' previsto il 6 aprile.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza