"Pur comprendendo le
preoccupazioni per la diffusione del contagio e le decisione
adottate dalle autorità per contenerlo e per garantire la salute
dei cittadini, non possiamo però non dirci stupiti per alcune
decisione contenute nel testo del nuovo Dpcm in vigore dal 6
marzo, con la sospensione delle attività di acconciatura e
barbieri in zona rossa. A fronte invece del mantenimento di
maglie più larghe per altre attività". Lo afferma il direttore
della Cna di Pescara, Carmine Salce.
Riprendendo alcune considerazioni formulate dalla
confederazione artigiana a livello nazionale, Salce ricorda come
"le misure di contenimento del virus nelle cosiddette 'zone
rosse', introdotte a novembre dello scorso anno e confermate nei
successivi decreti, abbiano opportunamente consentito la
prosecuzione di queste attività, in ragione della riconosciuta
adeguatezza ed efficacia dei protocolli di sicurezza a cui le
imprese del settore si sono adeguate in maniera stringente e
rigorosa dopo la loro riapertura in seguito al lockdown".
Salce si chiede poi "quali specifiche considerazioni di
carattere scientifico siano alla base di questa inedita scelta
di restrizione, visto che nessuno le ha sin qui tirate fuori:
anche perché nessuno ha potuto dimostrare, in questi mesi, che
saloni di acconciatura e barbieri abbiano rappresentato una
fonte di contagio. Appare pertanto incomprensibile, se non priva
di motivazioni oggettive, questa repentina e inaspettata
esclusione delle loro attività in zona rossa".
La contrarietà verso le scelte adottate per acconciatori e
barbieri fa il paio con quella relativa alle attività delle
imprese di estetica, che una recente sentenza del Tar del Lazio
aveva riaperto all'attività anche nelle cosiddette zone rosse,
ed ora costrette nuovamente a chiudere: "Il tutto - osserva
Salce - mentre altre attività, oggettivamente assai più a
rischio di creare assembramenti, possono invece godere di maglie
assai meno strette. Molte attività - conclude - sono allo stremo
dopo mesi grami, calo dell'utenza, limiti alla mobilità della
clientela: ragion per cui, qual che sia la dizione che il nuovo
governo sceglierà, ristori o indennizzi che dir si voglia, la
loro erogazione deve essere ora quasi immediata. E lo stesso
vale per quelli stanziati dalla Regione, la cui erogazione
procede a rilento".
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