Il primo rapporto della
Commissione Ue sullo stato di diritto promuove l'Italia ma
sottolinea alcune inefficienze come la giustizia lenta e
ingolfata, e la scarsa indipendenza dei media, soprattutto a
causa del conflitto di interessi nel settore audio-visivo.
Per Bruxelles "l'efficienza del sistema giudiziario continua
ad affrontare sfide importanti", ma le riforme sulla
semplificazione in discussione in Parlamento puntano ad
affrontare il problema. Inoltre, "L'indipendenza politica dei
media italiani resta un problema a causa della mancanza di un
efficace sistema che prevenga i conflitti d'interesse in
particolare nel settore audio-visivo".
La Commissione ha esaminato quattro aspetti: giustizia,
leggi anti-corruzione, libertà dei media e suddivisione dei
poteri tra istituzioni. Sulle leggi anti-corruzione, Bruxelles
ricorda che la legge del gennaio 2019 ha stretto le sanzioni, e
l'autorità nazionale anti-corruzione ha rafforzato il suo ruolo.
"La capacità di individuare, investigare e perseguire la
corruzione è molto efficace. E beneficia dell'esperienza delle
autorità nella lotta al crimine organizzato. Ma l'efficacia
delle misure repressive è messa in pericolo dall'eccessiva
lunghezza dei procedimenti penali", scrive la Commissione.
Infine, Bruxelles sottolinea come manchi ancora un'istituzione
che si occupi di diritti umani, ma ne sta discutendo il
Parlamento, e come alcune ong che si occupano di migranti siano
"soggette a campagne di diffamazione".
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