Da una parte una "nuova generazione
di nativi della sostenibilità" che chiede prodotti disegnati per
essere sostenibili. Dall'altra parte investitori sempre più
consapevoli della centralità dei temi ambientali, sociali e di
governance per ridurre i rischi e aumentare la redditività. È
l'insolita alleanza che emerge dall'Evento live "Sarà la
finanza a tutelare l'ambiente?", organizzato da Fondazione
Ecosistemi e N3 - Now, New, Next, trasmesso in streaming su
ANSA.it.
L'evento parte dalla considerazione di una svolta ormai
avviata. "Siamo in una fase accelerata partita 5 anni e
contrassegnata dall'idea che il rischio ambientale e il rischio
climatico abbiano conseguenze sulla capacità delle aziende di
essere redditizie, competitive e di tutelare il proprio
patrimonio nel corso del tempo", afferma il direttore della
Fondazione Ecosistemi, Silvano Falocco. Si tratta di "una
rivoluzione" come la definisce il fondatore di N3, Now, New,
Next, Claudio Sestili, con come vincitrici "le aziende che
meglio si posizionano per i propri valori".
Per spingere questi processi, il presidente Emea Banking,
Capital Markets & Advisory di Citi, Luigi De Vecchi, propone
creazione di una borsa per le aziende sostenibili, una sorta di
Nasdaq per la sostenibilità che potrebbe partire proprio
dall'Europa e da Piazza Affari. Mentre il presidente di Enel
Group, Michele Crisostomo, sottolinea l'efficacia di strumenti
come l'SDG-Linked Bond, lanciato nel 2019. "L'SDG-Linked Bond -
spiega Crisostomo - è uno strumento finanziario che impegna a
perseguire obiettivi di sostenibilità accettando il rischio che,
non realizzandoli, ci possa essere un incremento del costo dello
strumento stesso".
L'interesse degli investitori per la finanza sostenibile
intanto è così alto, riflette il fondatore di Partner Ambienta
Sgr, Nino Tronchetti Provera, che "il problema non sono i soldi
ma dove andarli a mettere".
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