Morgan Stanley si attende dalla Bce
una svolta green graduale, volta ad allontanarsi dalla market
neutrality e correggere gli attuali bias verso il carbonio,
coinvolgendo l'aggiustamento del collaterale, delle policy di
portafoglio e del capitale bancario. Lo spiega in un report dal
titolo "Sustainability & Economics: Green Shift at the Ecb", a
cura di Jacob Nell e Reza Moghadam, in cui viene spiegato che la
svolta dovrebbe avvenire "man mano che le informazioni sui
rischi climatici diventeranno maggiormente disponibili, mentre
il collaterale e gli acquisti probabilmente diventeranno "green"
dal 2023 e il capitale bancario dal 2025".
Lo scenario base disegnato prevede una graduale introduzione
di criteri di valutazione legati alle emissioni di anidride
carbonica sugli acquisti e si tradurrà in una modesta
accelerazione nella forbice di prezzo tra leader e ritardatari
nel campo della decarbonizzazione, in curve di credito più
ripide dei ritardatari e in un aumento incrementale dei premi
delle obbligazioni verdi sovrane. In questo scenario rialzista,
il Qe potrebbe escludere interi settori aziendali, provocando un
dirompente re-pricing delle obbligazioni societarie, nonché un
'arricchimento' delle obbligazioni verdi sovrane, data la loro
scarsità.
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