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Agenzia Nazionale per i giovani, nel 2019 18 milioni per 25mila ragazzi

Relazione sulle attività dello scorso anno. Fico: 'Far ripartire la scuola per far ripartire tutto il Paese'

Oltre 18 milioni di euro erogati per progetti che hanno coinvolto circa 25 mila ragazzi nell’ambito dei programmi europei Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà, il network radiofonico 'ANG inRadio' con 44 stazioni in tutta Italia che vede impegnati 600 giovani speaker, 26 palestre di progettazione con 1240 partecipanti, 2300 Youth Worker formati, la creazione del network di 260 Europeers, e 88 eventi sul territorio che hanno visto la partecipazione di oltre 10mila ragazzi: sono i numeri della 1° Relazione al Parlamento sulle attività svolte nel 2019 dall’Agenzia Nazionale per i Giovani. A illustrarli alla Camera dei Deputati è stato il direttore generale Domenico De Maio, dopo l’intervento del presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico. I lavori si sono svolti alla presenza del Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora. La Relazione analizza le opportunità che l’Europa offre alle nuove generazioni, l’impatto che queste politiche hanno sul territorio italiano e le prospettive future anche grazie alle preziose ricerche del network Ray ed ai dati Istat.

L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA-  "Il fondamentale principio di solidarietà intergenerazionale - espressamente enunciato dall'articolo 3 della nostra Costituzione come dall'articolo 3 del Trattato sull'Unione europea - è rimasto purtroppo una enunciazione priva di effettiva traduzione in misure concrete e adeguate. L'approccio sinora seguito verso i giovani non è soltanto iniquo e contrario ai principi su cui si fondano la nostra Repubblica e l'integrazione europea: non è più sostenibile, soprattutto alla luce della crisi che attraversiamo per gli effetti della emergenza Covid", ha detto il Presidente della Camera, Roberto Fico alla presentazione della Relazione sulle attività 2019 dell'Agenzia nazionale giovani . "Un'emergenza - ha aggiunto- che sta impattando molto sui più giovani. Penso anzitutto ai ragazzi e alle ragazze che dallo scorso marzo hanno dovuto rivoluzionare la propria quotidianità. Hanno dovuto rinunciare al confronto in aula con i docenti e con i propri coetanei. A giocare, studiare insieme, a svolgere attività sportiva. A socializzare guardandosi in volto".

"L'ISTAT di cui, giusto una settimana fa, abbiamo presentato il Rapporto 2020 qui alla Camera, ci ha confermato che tra le categorie più colpite dalla pandemia ci sono appunto i giovani che già da prima scontavano retribuzioni inferiori alla media, elevati rischi di perdita del lavoro, basse retribuzioni, qualificazioni poco elevate". "A fronte di questi dati preoccupanti, devo osservare come dalla relazione dell'Agenzia per i giovani che viene presentata oggi, emergano invece molti elementi positivi e confortanti che rappresentano un fattore significativo per costruire il futuro. Mi riferisco in particolare alla attuazione dei programmi europei rivolti ai giovani gestiti dall'Agenzia, quali Erasmus+ e il Corpo Europeo di Solidarietà. Programmi importantissimi - ha sottolienato Fico - perché sono la vera strada per creare cittadini europei, consapevoli dei vantaggi concreti della integrazione, della necessità del dialogo tra i popoli e della necessità di uscire fuori dagli schemi e dai confini nazionali". "Le questioni relative ai giovani devono assumere mai come ora un carattere cruciale nel dibattito pubblico, nel nostro Paese, in Europa e nel mondo", ha aggiunto. "Per troppo tempo è prevalsa una visione poco lungimirante, con una politica spesso più concentrata a rincorrere il consenso immediato, senza riflettere adeguatamente sul futuro. Non soltanto nel nostro Paese ma a livello globale. Nelle scelte pubbliche hanno quasi sempre avuto il sopravvento gli interessi immediati e le rivendicazioni delle generazioni più mature. Si è imposta così una modalità di progettare, decidere e operare a breve e medio-termine - volta ad ottenere tutto e subito - che ha ignorato l'impatto delle politiche e dei comportamenti e degli stili di vita sulle generazioni future". 

"E' proprio dai giovani, dal loro entusiasmo, dalla loro capacità di guardare le cose in modo originale e senza pregiudizi che può ripartire la ripresa economica, sociale e culturale del nostro Paese. In particolare, come ho già detto in varie occasioni ripartire dalla scuola significa far ripartire tutto il nostro Paese", ha proseguito il Presidente della Camera, "deve essere quindi un impegno primario della politica e delle istituzioni di creare le condizioni che consentano ai giovani, sin dall'infanzia, di godere effettivamente dei propri diritti - da quello al gioco e allo studio a quello di trovare una occupazione dignitosa - e di partecipare così attivamente alla vita pubblica del Paese".

L'Italia è il primo Paese di destinazione dei giovani europei che hanno aderito al Corpo Europeo di Solidarietà, a partire da dicembre 2016. Dei 30mila giovani che hanno partecipato ai progetti, 2.983 sono stati accolti in Italia principalmente per volontariato, ma anche per tirocini e lavoro. E' quanto è emerso nel corso della presentazione della 1° Relazione dell'Ang alla Camera. Nel 2019 sono stati presentati inoltre 1511 progetti in Erasmus+ e 414 progetti in Esc e sono stati investiti complessivamente nei progetti 18,3 milioni, la cifra più alta impegnata nel corso della vita del programma dall'Agenzia Nazionale, di cui 11,1 al Programma Erasmus+ e 7,1 al Programma ESC, coinvolgendo 22.144 partecipanti, di cui 5858 con minori opportunità e 315 con bisogni speciali. L'Agenzia Nazionale per i Giovani gestisce per l'Italia i programmi Erasmus+ Gioventù e Corpo Europeo di Solidarietà.

L'80% dei giovani italiani sono disposti a fare esperienza all'estero nonostante il lockdown: emerge inoltre da una ricerca che Ipsos ha realizzato per l’Agenzia Nazionale per i Giovani. Dopo le paure e le preoccupazioni che hanno invaso la nostra dieta mediatica di questi ultimi mesi, i giovani possono percepirsi felici? Il 79% di loro dichiara di esserlo. I più positivi i giovanissimi (14-19), che ancora non si trovano a dover fare i conti con il mercato del lavoro e con l’esigenza di indipendenza economica. Proiettarsi alla vita ideale crea invece frustrazione: seppur felici, due giovani su tre dichiarano infatti di vivere una vita reale ben lontana dalla vita ideale che vorrebbero per loro stessi. 

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