La Commissione europea, allo
scopo di spronare le imprese a essere sempre più 'green', vara
un giro di vite sugli aiuti di Stato destinati ai settori
produttivi che operano nel mercato europeo delle emissioni
inquinanti (Ets). La stretta è stata annunciata oggi con la
pubblicazione delle nuove linee guida sulla materia che dal
gennaio 2021 sostituiranno l'attuale regime, in vigore dal 2012.
Tra gli interventi che saranno introdotti figurano la
riduzione delle compensazioni e aiuti più mirati ad alcuni
comparti della produzione di fertilizzanti, di fibre e di
acciaio (non più ammissibile) mentre nuovi comparti potranno
avervi accesso, come la produzione di pasta di legno.
Le linee guida consentono agli Stati membri di aiutare e
compensare le imprese nei settori a rischio delocalizzazione
poichè attirate da Paesi in cui le politiche climatiche sono
meno ambiziose rispetto a quelle Ue. Rispetto alle linee guida
del 2012, i nuovi criteri indirizzano gli aiuti a settori con
forte esposizione al commercio internazionale fissando un tasso
di compensazione stabile del 75% (era dell'85%) ed escludendo la
compensazione per le tecnologie non efficienti. Per tutti, la
compensazione viene subordinata a sforzi di decarbonizzazione da
provare ricorrendo ad esempio ad audit energetici e
all'attuazione delle raccomandazioni che ne derivano oppure
riducendo l'impronta di carbonio nel consumo di elettricità.
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