"La pandemia ha evidenziato il
bisogno di un nuovo concetto di città e di
infrastrutture. Tre sono i driver che segneranno i prossimi
dieci anni nel modo di costruire e che devono guidare oggi il
settore delle costruzioni: sostenibilità, digitalizzazione e
piattaforme dati". È quanto ha dichiarato il presidente Webuild
Donato Iacovone, nel corso di un intervento al convegno "Quale
Città", dedicato al tema del futuro sostenibile degli
insediamenti urbani e delle nuove esigenze abitative.
Iacovone ha ricordato che "in Europa, le costruzioni sono
responsabili del 36% delle emissioni totali, del 40% del consumo
energetico, del 50% delle materie prime utilizzate e del 21% del
consumo di acqua. Per non avere questi impatti, serve cambiare
il modo in cui si costruisce".
In questo senso "la digitalizzazione può essere strumento per
ridisegnare le città e riprogrammarne i servizi, così come si fa
oggi con un cantiere, che può diventare virtuale: con i dati
disponibili, si potrebbero riprogrammare i consumi in tempo
reale, adattandoli ai flussi di effettivo utilizzo. Lavorare per
piattaforme vuole dire avere tutti i dati in rete, per diminuire
i costi, rendere più efficiente il sistema e ridurre gli impatti
ambientali".
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