Dichiarata la fine dello stato di emergenza per il Covid-19. Il virus non circola più?
No, continua a diffondersi ma siamo in una fase di endemia

Redazione ANSA
10 maggio 2023 - 13:07
pandemia © ANSA

Cosa verifichiamo

Lo scorso 5 maggio, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in una conferenza stampa a Ginevra ha dichiarato terminata l'Emergenza internazionale di salute pubblica (Pheic) per il Covid-19, proclamata il 30 gennaio del 2020. Il virus SarsCoV2, in tre anni, ha provocato circa 20 milioni di morti, con gravi sconvolgimenti economici e sociali a livello mondiale.

Ora, dopo esattamente 1221 giorni, è decaduto lo stato di emergenza sanitaria internazionale, ma questo non significa che il virus sia scomparso o scomparirà. Al contrario, come ha spiegato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, "il virus è qui per restare".

Analisi

Agli inizi di marzo 2020, spiega Gianni Rezza, già direttore della Prevenzione al ministero della Salute, il direttore generale dell'Oms definì la diffusione del nuovo virus una pandemia. Attualmente, però, possiamo considerare superata tale fase: siamo passati infatti dalla pandemia all'endemia. La differenza è notevole. Si definisce pandemia la fase in cui un nuovo virus si diffonde e circola in più paesi contemporaneamente, determinando un impatto clinico importante in termini di ricoveri ospedalieri e di stress per le strutture sanitarie. E' ciò che è accaduto a livello mondiale dopo la comparsa del SarsCoV2.

Ora la situazione è cambiata e siamo ormai entrati in una fase di endemia, ovvero una fase in cui il virus continua a circolare ma in modo più stabile e senza registrare grossi picchi di casi o ricoveri, con un impatto clinico ridotto rispetto alla fase precedente e presentando solo delle piccole oscillazioni numeriche nella stima dei casi legate alla comparsa di varianti contro cui, ad ogni modo, la maggioranza della popolazione presenta una immunità parziale dovuta alla vaccinazione .

Il passaggio ad una fase endemica non significa pertanto che il virus sia scomparso. Continua a circolare ma non è più pandemico in termini di impatto clinico. Questo vuol dire che ci adatteremo a vivere con questo virus, così come già accade per tanti altri virus, a partire da quelli dell'influenza stagionale. Anche in una fase endemica, il SarsCoV2 può però rivelarsi pericoloso, soprattutto per i soggetti più fragili o anziani. E' dunque necessario continuare ad adottare alcune misure per proteggere queste categorie di persone, a partire dalla vaccinazione selettiva, ovvero solo per determinate fasce, e l'utilizzo della mascherina in particolari situazioni. Necessario è inoltre continuare ad adottare una sorveglianza attiva prevedendo il sequenziamento genetico dei campioni per verificare la comparsa eventuale di nuove varianti del virus.

Conclusioni

La fine dello stato di emergenza sanitaria internazionale non indica quindi che il virus sia stato definitivamente debellato. Ghebreyesus, a questo proposito, ha sottolineato che il Covid non è finito "in termini di minaccia alla salute globale" e "resta il rischio di nuove varianti emergenti che possono causare nuove ondate di casi e morti". L'invito ai Paesi è pertanto a non abbassare la guardia.

Nel medio periodo, la previsione degli epidemiologi è che il virus SarsCoV2 diventerà un virus stagionale proprio come i virus influenzali o altri coronavirus umani. In questo modo, si potrà valutare la possibilità di una vaccinazione annuale sul modello della vaccinazione antinfluenzale.

Fonti

Gianni Rezza, già direttore della Prevenzione al ministero della Salute

Istituto superiore di sanità

Agenzia ANSA

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