NAPOLI - Vengono da mondi lontani, ma si sono legati indissolubilmente alle loro nuove città, tanto da raccontarle sui loro blog, nei versi di una poesia, in un video o diventando guide turistiche. Sono gli immigrati provenienti da tutta Italia per ritrovarsi a Napoli, nel Complesso di San Domenico Maggiore, per parlare delle città italiane, di trasformazioni urbane e interazioni sociali, dal loro punto di vista. L'occasione è la rassegna culturale "Racconti dalla città-mondo", organizzata dalla cooperativa di mediatori culturali Casba, con il contributo del Comune di Napoli, della Fondazione Banco di Napoli, Migrantour Intercultural Urban Routes e AMM Archivio delle Memorie Migranti. Memorie che ognuno porta con se' e trasferisce nella città in cui arriva, in una sorta di trasloco di tradizioni, come ha raccontato lo scrittore di origini algerine Tahar Lamri, che oggi vive a Ravenna: "In ogni città in cui vado - dice - cerco subito il mare, un fiume o un corso d'acqua per lanciare sette sassolini come facevo quando ero piccolo ad Algeri per ingraziarmelo". Il legame con l'acqua è molto presente anche nel racconto della poetessa italo-somala Cristina Ali Farah, che nel suo ultimo libro "Il comandante del fiume" narra di un giovane somalo e delle sue difficoltà di crescere a Roma: "Nelle città di arrivo - sottolinea nell'incontro di Napoli - ognuno di noi, cerca luoghi che possano diventare suoi, per disegnare la propria mappa affettiva".
Il rapporto tra città di origine e città di arrivo è molto presente anche nelle altre testimonianze delle guide interculturali Migrantour, il circuito di guide turistiche immigrate. A San Giovanni Maggiore sono arrivati Sara Bent Fathi Jedidi (Torino, paese di origine Tunisia), Chitra Aluthwatta (Napoli, paese di origine Sri Lanka), Emma Herrada (Milano, paese di origine Bolivia), Doris Mayela Barragàn Zambrano (Genova, paese di origine Venezuela), Zakaria Babaoui (Firenze, paese di origine Algeria), Mohamed Lamine (Parigi, paese di origine Senegal), Adelson Hugo Pequeno Pereira (Lisbona, paese di origine Brasile), Marta Malgorzata (Roma, Paese di origine Polonia). Le guide di Migrantour hanno spiegato come raccontano le città europee dal punto di vista di chi ha nostalgia per la propria terra d'origine, ma ama quella di arrivo. "A Firenze non c'è il mare, ma guardando il panorama dalla collina la città mi ricorda Algeri", racconta Zakaria, che studia ingegneria meccanica e nel tempo libero fa la guida alla scoperta dei quartieri multiculturali per i residenti. Le visite proposte da Migrantour toccano spesso i mercati, da Porta Palazzo a Torino, come racconta Sara dopo un'infanzia trascorsa lì nella bancarella di famiglia, fino a Piazza Vittorio a Roma, meta di Marta che lì ritrova i crauti fermentati che lei definisce "vitamica C nell'inverno polacco".