(ANSA) - CATANZARO, 19 OTT - In Calabria la prima raccolta
delle olive e la molitura sono partite ma, secondo le prime
previsioni e stime, la produzione di olio extravergine d'oliva
complessivamente nella nostra regione registra un calo di oltre
il 40% causato principalmente dalle anomalie climatiche. A dirlo
è Salvatore Oliva presidente dell'Associazione Olivicola
Asso.pr.oli, promossa da Coldiretti.
L'olivicoltura in Calabria si sviluppa sul 24% della
superficie agricola utilizzata, con oltre 84mila aziende ad
indirizzo specializzato, una superficie investita in olivo di
oltre 189mila ettari, circa 25milioni di piante e oltre 100
varietà di olive, un tesoro di biodiversità, con quasi il 50%
biologico e un forte impiego di manodopera, nella intera
filiera.
"Con le prime moliture i risultati, per quanto riguarda
la qualità dell'olio - riporta un comunicato di Coldiretti -
risultano soddisfacenti e si può assaporare un olio fruttato,
fragrante e di ottima qualità". I tecnici dell'Associazione
olivicola Asso.pr.oli stimano la produzione della campagna
2020-21, tra 25-30mila tonnellate, mentre nell'annata precedente
si era attestata sulle 45mila. "L'allegagione- spiega Oliva -
una fase del ciclo vitale dell'olivo, che si registra nella
prima metà di giugno, in cui avviene l'inizio della
trasformazione dei fiori in frutti è stata mediamente discreta
anche se la fase estiva, con il caldo, ha fatto si che le drupe
non si siano ingrossate tanto, sebbene poi si è recuperato in
termini di pezzatura con le prime piogge. Nell'ultimo arco
temporale la pioggia e il vento forte, in particolare nella
sibaritide e nel crotonese, hanno causato una cascola delle
olive che ha inciso ulteriormente sulla quantità. Se andiamo a
veder per zone si registra un -40/45% in meno sulla fascia
jonica con punte del 50%nel lametino. Nelle zone interne del
cosentino, si ha un 30% in meno mentre nella zona di produzione
del tirreno reggino, i volumi di produzione sono buoni e in
linea con le migliori annate".
Rassicurazioni giungono dai tecnici di Asso.pro.li sulla
Xyella. "Ad oggi la Calabria è indenne, ma - precisano - occorre
non sottovalutare nulla e monitorare attentamente e
costantemente la situazione mettendo in atto le buone pratiche
agronomiche e la prevenzione.
"Il nostro impegno - sottolinea Franco Aceto, presidente
di Coldiretti Calabria - è di potenziare e migliorare la filiera
che coinvolge nella regione 692 frantoi il 15% del totale
italiano, con tre D.O.P. e una I.G.P.. Ad incidere negativamente
sulle imprese olivicole è stato anche il crollo dei prezzi
pagati ai produttori, scesi a valori minimi. Un trend causato
dalla presenza sul mercato mondiale di abbondanti scorte di olio
'vecchio' spagnolo, spesso pronto a essere spacciato come
italiano a causa della mancanza di trasparenza sul prodotto in
commercio, nonostante sia obbligatorio indicare l'origine per
legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento
comunitario n.182/2009. Ma i pericoli - avverte il presidente di
Coldiretti -arrivano anche a livello internazionale dalla
diffusione di sistemi di etichettatura fuorviante,
discriminatori ed incompleti, che finiscono per mettere il
bollino rosso ed escludere paradossalmente dalla dieta alimenti
sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole".
(ANSA).