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Bracconaggio: in Italia 35.473 controlli e 770 reati in 2017

Da Carabinieri Cufaa liberati 1.611 animali in via di estinzione

Redazione ANSA

Un totale di 35.473 controlli e 770 reati accertati, 590 persone denunciate, 236 armi da fuoco sequestrate e 22 arresti. E ancora oltre 1.463 illeciti amministrativi per un importo totale delle sanzioni notificate pari a 168.992,00 euro. Sono alcuni dei risultati dei controlli effettuati nel 2017 a salvaguardia della fauna italiana dal Comando delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell'Arma dei Carabinieri - raggruppamento Cites, lanciati nel corso della conferenza stampa di presentazione di Safa, Scuola di Alta Formazione Antibracconaggio di Legambiente e del Cufaa presso il Comando Generale Unità Forestali Ambientali Agroalimentari Arma dei Carabinieri di Roma.

"L'aggressione alla fauna si sviluppa secondo due macro direttrici: bracconaggio e commercio di specie animali presenti in Italia e il bracconaggio e il commercio di specie animali provenienti da altri continenti", spiega Giampiero Costantini, Generale di Brigata, Comandante Carabinieri Cites.

Inoltre a salvaguardia della fauna di altri continenti, nel solo anno 2017 i controlli su animali vivi del Cufaa hanno portato a sequestri di esemplari vivi o morti per il valore di 1.139.623 euro. Tra gli animali sequestrati: 4.823 esemplari della famiglia Testudinidae spp. (tartarughe di terra), 2.794 pappagalli (cacatua, ara), 52 primati (scimpanzé, macachi, cercopitechi etc.), 45 felini di grossa taglia (leoni, tigri, leopardi), 229 ibridi tra lupo selvatico (Canis lupus spp.) e canidi, 4 lupi selvatici (Canis lupus), 1.161 rapaci diurni (Falconiformes spp., aquile, falchi) e notturni come (gufi, civette). "I dati sono evidenti - conclude Costantini - ora l'obiettivo è implementare la nostra banca dati anche con le informazioni di altri enti, per questo è necessaria una sempre una maggiore collaborazione per contrastare il bracconaggio".

Pronte le prime Unità Cinofile antibracconaggio
Arrivano da scuola formazione Safa di Legambiente e CC forestali
Si chiamano Mora, Furia, Titam, Kenia, Africa, Dingo, India, Lapa e Puma, tre cani di razza labrador e sei pastore belga Malinois che grazie a delle tecniche specializzate contribuiranno a contrastare il bracconaggio, fenomeno che in Italia è molto diffuso con 20 infrazioni, 16,5 persone denunciate e 6,9 sequestri per questi reati registrate ogni giorno dalle Forze dell'ordine. Sono i primi esemplari delle Unità cinofile italiane antibracconaggio, cane e conduttore, addestrate dalla Safa, Scuola di Alta Formazione Antibracconaggio, nel primo corso nazionale iniziato il 25 gennaio scorso e in programma fino al 4 novembre 2018, che oggi presso il Comando Generale Unità Forestali Ambientali Agroalimentari Arma dei Carabinieri (Cufaa) di Roma, in un incontro con la stampa, hanno dato prova delle loro capacità attraverso dimostrazioni pratiche delle tecniche adoperate. La Safa nata all'inizio dell'anno, per proteggere lupi, orsi, rapaci e altre specie protette in Italia, per volontà di Legambiente in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri, in partnership con l'Ente Nazionale per la Cinofilia Italiana e Almo nature, e il patrocinio della Federazione Italiana Parchi e Riserve naturali, svolge la formazione in Toscana, a Rispescia nella sede di Festambiente. "Il bracconaggio ci riguarda tutti, con criteri diversi a seconda delle competenze - afferma Antonio Ricciardi, Generale Corpo Armata, Comandante Cufaa Carabinieri - e anche questo corso è figlio del Piano Nazionale Antibracconaggio che porta ad una consapevolezza dell'importanza di una collaborazione trasversale, perché tutti insieme siamo l'esercito dell'antibracconaggio".

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