Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Investitori, inevitabile tassa sulla carne contro cambio climatico

Rete Fairr, 'servirà a ridurre consumi, arriverà tra 5-10 anni'

Redazione ANSA ROMA

Una tassa sulla carne, volta a ridurre l'impatto degli allevamenti sul riscaldamento globale e dei grassi animali sulla salute umana, è "inevitabile". Ne è convinto il Farm Animal Investment Risk & Return (Fairr), una rete di investitori con asset per 4mila miliardi di dollari. In una nuova analisi, riportata stamani dal Guardian, il Fairr sostiene che la carne avrà una "sin tax", una "tassa sul vizio" che colpisce prodotti dannosi per la società, come già avvenuto ad esempio per il tabacco, le emissioni di CO2 e lo zucchero.

Obiettivo della tassa, al vaglio in Paesi come la Germania e la Svezia, è ridurre il consumo di carne, che sta crescendo nel mondo. Gli allevamenti generano il 15% delle emissioni globali di gas serra, mentre il consumo eccessivo di carne causa problemi alla salute e un aumento di costi sanitari, evidenziano gli esperti. A ciò si aggiungono gli altri problemi causati dal settore zootecnico, come l'inquinamento delle acque e la resistenza agli antibiotici.

"Se i responsabili politici devono far fronte ai costi di epidemie umane come l'obesità, il diabete e il cancro, e di epidemie del bestiame come l'influenza aviaria, affrontando anche le sfide gemelle del cambiamento climatico e dell'antibiotico-resistenza, allora il passaggio dalle sovvenzioni alla tassazione dell'industria della carne sembra inevitabile", ha detto il fondatore del Fairr, Jeremy Coller.

Per la direttrice del Fairr, Maria Lettini, "con il progredire dell'accordo di Parigi sul clima, è molto probabile che vedremo interventi governativi per ridurre l'impatto ambientale del settore zootecnico. Una tassa sulla carne potrebbe arrivare entro 5-10 anni".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA