Quotidiano Energia - Arriva il formato comune europeo per i programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico, ai sensi della direttiva 2016/2284 recepita dall’Italia con il D.Lgs 30 maggio 2018 n. 81. La Gazzetta Ufficiale Ue ha pubblicato infatti la decisione di esecuzione 2018/1522, in cui si spiega che “è opportuno allineare il formato comune dei programmi nazionali” al fine di “migliorare la coerenza con le comunicazioni relative alle politiche e alle misure attuate nel quadro delle politiche dell’Unione in materia di clima ed energia”.
Il formato prevede non a caso l’indicazione delle “priorità politiche e loro rapporto con le priorità stabilite in altri settori d’intervento pertinenti”.
Gli Stati Ue dovranno poi precisare le “responsabilità attribuite alle autorità nazionali, regionali e locali” e i “progressi compiuti grazie alle politiche e alle misure vigenti per la riduzione delle emissioni e il miglioramento della qualità dell'aria”.
I programmi dovranno inoltre contenere le “motivazione della scelta delle misure selezionate” e la valutazione del modo in cui tali misure “garantiscono la coerenza con i piani e i programmi istituiti in altri settori d'intervento pertinenti”.
Infine, laddove si segua una traiettoria non lineare di riduzione delle emissioni, i programmi dovranno “dimostrare che tale traiettoria è più efficiente dal punto di vista tecnico o economico e che non comprometterà il conseguimento degli impegni di riduzione per il 2030 e che convergerà con la traiettoria lineare a partire dal 2025”.