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Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia

Investimenti, eolico ancora superstar in Europa

Nel 2018 prima fonte con 65 mld € (+27% a/a), Italia agli ultimi posti. Il rapporto WindEurope (articolo di Quotidiano Energia)

Quotidiano Energia - L’eolico resta di gran lunga la prima fonte energetica europea per investimenti, con un totale di 65 miliardi di euro spesi nel 2018. E’ quanto emerge dal rapporto “Financing and investment trends” di WindEurope, secondo cui sono stati investiti l’anno scorso in nuovi impianti eolici 26,7 mld €, contro i poco più di 10 mld € del solare utility scale, i meno di 4 mld € equamente ripartiti tra centrali a combustibili fossili e a biomasse e i circa 1 mld € complessivi degli impianti idroelettrici, geotermici e nucleari.

Dei 65 mld € investiti nell’eolico nel 2018 (+26,9% rispetto al 2017), 24,1 mld € sono stati indirizzati ad acquisizioni di impianti e società del settore e 11,1 mld € al rifinanziamento dei progetti.

La cifra di 26,7 mld € per la realizzazione nel 2018 di nuovi impianti è in linea con quella dell’anno precedente, ma – sottolinea l’associazione – grazie alla riduzione dei costi sarà sufficiente a finanziare la potenza record di 16,7 GW. Un MW di nuova capacità eolica onshore, infatti, richiede adesso un investimento di soli 1,4 mln €, contro i 2 mln € del 2015, mentre il costo di 1 MW offshore è sceso nello stesso periodo da 4,5 a 2,5 mln €.

L’anno scorso è stata presa la decisione finale di investimento per 190 nuovi parchi eolici in 22 Paesi europei, per un totale di 12,5 GW onshore e 4,2 GW offshore. Il maggiore investitore è risultato il Regno Unito (5,9 mld €), seguito dalla Svezia (3,7 mld €). L’Italia - ancora in attesa del decreto Fer - si situa invece al 12° posto con circa 800 mln € spesi per la realizzazione di 500 MW.

Anche nelle acquisizioni di impianti e società del settore primeggia il Regno Unito con 3,8 GW, ma in questo caso la Francia (1,9 GW) scavalca la Sevzia (1,2 GW) al secondo posto. La Germania, in quinta posizione, non supera gli 800 MW e l’Italia è nona con 100 MW.

Nel complesso, nota WindEurope, le acquisizioni sono aumentate di oltre il 67% nei confronti dei 14,4 mld € del 2017, poiché “la maturità dell’energia eolica e la competitività del settore hanno portato più investitori, specialmente dei servizi finanziari, come equity partner dei progetti”. Inoltre, i bassi tassi di interesse e la riduzione dei rischi rendono l’eolico sempre più attraente.

Il rapporto (disponibile in allegato) si sofferma poi sui green bond, che sono ormai "una fonte importante di finanziamento per le rinnovabili". Tuttavia, dei 18,9 mld € di green bond emessi l’anno scorso (17,5 mld € nel 2017), soltanto il 14% (2,7 mld €) riguardano esclusivamente l’eolico.

Quanto ai Ppa, nel 2018 si è registrato un ennesimo record con 2,4 GW (1 GW in più dell’anno precedente). Negli ultimi 5 anni, la capacità Fer contrattata con Ppa si è così quintuplicata ed è risultata per oltre l’85% eolica.

Venendo alle previsioni, l’associazione stima per quest’anno investimenti nella realizzazione di nuovi impianti eolici per 29,9 mld € (20,8 mld € onshore e 9,1 mld € offshore), che saliranno a 30,4 mld € (18,7 mld € onshore e 11,7 mld € offshore) nel 2020 e a 37,4 mld € (21,4 mld € onshore e 16 mld € offshore) nel 2021. Nel complesso, saranno spesi nel triennio quasi 98 mld €, che porteranno alla realizzazione di 53 nuovi GW.

“L’Europa deve continuare a investire in modo significativo nell’eolico per centrare il target Fer del 32% al 2030 e i finanziamenti ci sono”, ha commentato l’a.d. di WindEurope, Giles Dickson, avvertendo però che “non ci sono ancora abbastanza progetti bancabili per via dei processi autorizzativi lenti e complessi e la mancanza di visibilità dei programmi nazionali per le rinnovabili”. In questo senso, ha rilevato Dickson, “i Piani nazionali energia-clima che dovranno essere redatti quest’anno sono fondamentali”. Per il momento, calcola l’associazione, le aste previste dai Paesi Ue tra il 2019 e il 2021 possono riguardare 46 GW eolici onshore e offshore, considerando sia le procedure dedicate che quelle neutre.