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Campagna Greenpeace con finti manifesti elettorali

Per accusare leader politici di ignorare temi ambientali

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Greenpeace ha lanciato una campagna di comunicazione polemica nei confronti dei politici italiani, accusati di ignorare i temi ambientali in campagna elettorale.

La ong ha diffuso sui social network delle false immagini elettorali dei principali leader politici, riprendendo i loro manifesti: ciascun leader (nella finzione di Greenpeace) promette un provvedimento per l'ambiente che, secondo la ong, nella realtà non si è mai impegnato ad attuare. La ong precisa in piccolo sui manifesti "questa, purtroppo, è una fake news. Greenpeace". Ma il colpo d'occhio è molto realistico, e i falsi sembrano veramente messaggi elettorali.

Nei falsi manifesti elettorali, Berlusconi promette di raddoppiare le rinnovabili in tre anni, Bonino promette di opporsi a trattati come Ttip e Ceta, Di Maio si batte per lo stop ai diesel entro il 2021, Grasso promette che l'Italia non diventerà il gasdotto d'Europa, Meloni vuole vietare la plastica usa e getta, Renzi dice che avremmo dovuto votare sì al referendum sulle trivelle due anni fa, Salvini chiede acqua pulita, non come quella contaminata bevuta in Veneto per anni.

"L'ambiente non compare tra i temi di cui dibattono i candidati alle prossime elezioni politiche in Italia, eppure è un tema cruciale - commenta in un comunicato Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia -. La qualità dell'aria nelle nostre città è tra le peggiori d'Europa, e gli effetti dei cambiamenti climatici sono già evidenti. Le politiche energetiche degli ultimi anni hanno soffocato lo sviluppo delle rinnovabili, che in Italia devono invece tornare a crescere. Senza misure coerenti di riduzione drastica delle emissioni di gas serra e di adattamento e mitigazione, siamo tutti esposti a rischi gravissimi".

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