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Australia, piano da 60 mln per la Grande barriera corallina

Ma per gli ambientalisti non riconosce l'impatto del clima

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 23 GEN - Nuovo investimento del governo australiano per la salvaguardia della Grande barriera corallina, ecosistema messo a dura prova negli ultimi due anni a causa dei ripetuti maxi episodi di sbiancamento dei coralli che l'hanno pesantemente danneggiato.

Il primo ministro australiano Malcom Turnbull ha annunciato un piano da 60 milioni di dollari australiani (pari a poco più di 39 milioni di euro) che nei prossimi 18 mesi dovranno servire per combattere alcune delle principali minacce della Grande barriera: dall'inquinamento alla proliferazione delle aggressive stelle marine corona di spine (voraci di coralli). Oltre la metà dei fondi sarà destinata agli agricoltori come incentivo per la riduzione dello sversamento di acque inquinate nella Barriera.

Lo stanziamento servirà altresì per lanciare un programma di ricerca e sviluppo per il recupero dei coralli.

Critici però alcuni esperti ed ambientalisti, secondo i quali il piano non tiene sufficientemente conto della minaccia numero uno per l'ecosistema: il cambiamento climatico. Il riscaldamento dell'oceano, legato alle emissioni dei combustibili fossili, è indicata dagli scienziati come la causa principale del fenomeno di sbiancamento dei coralli: questi per effetto del calore espellono l'alga vitale (che dà loro colore) andando incontro alla morte se non riescono a recuperare. Malcom Turnbull, dice al sito dell'Independent Nikola Casule, di Greenpeace Australa, "dovrebbe adottare energia rinnovabile e dire no ai nuovi progetti sul carbone". Le misure proposte, aggiunge, "sono soluzioni di fantasia che ignorano il vero problema". (ANSA).

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