ROMA - L'acqua più cara è quella del Centro dove una famiglia in media all'anno spende 310 euro, mentre la più economica è quella del Nord-Est con un esborso medio di 200 euro l'anno. Se invece si alza lo sguardo su tutto il territorio nazionale la cifra spesa dalla famiglia media di 3 persone per un consumo di 150 metri cubi è di 249 euro. Sono i dati che emergono dalla relazione annuale dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, da cui emerge anche che i prezzi sono in salita: dopo aver registrato un incremento del 4,34% nel 2014, sono infatti cresciuti ancora del 4,55% nel 2015. Questi dati sono stati elaborati su un campione di 150 gestori in tutto il paese e fotografano la situazione dopo che nell'ultimo biennio l'Autorità ha approvato tariffe che riguardano il 91% delle popolazione.
A questi esborsi corrispondono a investimenti pianificati sulla rete che, nel quadriennio 2014-2017 varranno, 5,8 miliardi di euro. Ma anche sul fronte investimenti da finanziare tramite tariffa spiccano le differenze territoriali: i più alti sono infatti al Centro, dove in media si investono 186
euro per abitante. Al Nord-Est la cifra scende a 135 euro e a 131 nel Nord-Ovest mentre i valori più bassi si toccano al Sud con 67 euro e nelle Isole con 68. Questi pesanti investimenti servono per ammodernare una "rete acquedottistica vetusta", come l'ha definita il presidente Guido Bortoni sottolineando che nonostante rappresenti un'inversione di tendenza, sia un risultato "ancora insufficiente rispetto a quelle che sembrano essere le
effettive esigenze". Il 36% delle condotte ha infatti un'età compresa tra 31 e 50 anni e il 24% che ne ha oltre 50, "a fronte di una vita considerata utile ai fini regolatori pari a 40
anni".
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