(di Lino Grossano)
(ANSA) - MILANO, 28 OTT - Il cibo come diritto umano
fondamentale, ma anche l'accesso ad alimenti sani e nutrienti,
all'acqua pulita, all'energia, senza dimenticare il contrasto
"alle disuguaglianze nelle possibilità e nelle opportunità tra
gli individui e i popoli". E' l'intento ambizioso della Carta di
Milano, che raccoglie in dieci pagine il cuore e l'eredità di
Expo 2015: un documento firmato oggi anche dal ministro della
Salute Beatrice Lorenzin, insieme ai suoi omologhi di 20 Paesi
del mondo e a 40 delegati internazionali.
"La Carta di Milano - ha spiegato il ministro Lorenzin -
traduce gli intenti di Expo in azioni e politiche, che metteremo
in campo nei prossimi anni. Dal punto di vista sanitario abbiamo
in realtà già cominciato, perché in questi giorni abbiamo
firmato importanti memorandum con Paesi di tutto il mondo
proprio per collaborare insieme sulla sicurezza e la
tracciabilità dei prodotti, sull'implementazione dei sistemi
agroalimentari, sulla sostenibilità e dal punto di vista della
prevenzione delle malattie non trasmissibili, così come su tanti
altri temi che riguardano la salute pubblica e che vedono
nell'Italia una leadership riconosciuta nel mondo".
"Non siamo abituati a vederci leader - ha aggiunto - ma sui
temi della sanità e della salute ci vedono davvero così. Questa
leadership porta con sé anche un peso di responsabilità: non
dobbiamo quindi avviare solo in casa nostra azioni avanzate e
mirate sulla prevenzione, sulla sicurezza alimentare e sulla
cultura della nutrizione, ma anche aiutare i Paesi vicini e
lontani con cui siamo in collaborazione".
La Carta di Milano, quindi, non è solo un 'pezzo di carta'
"ma un vero e proprio moltiplicatore: "Le strategie di sicurezza
alimentare, così come la lotta alle pandemie o le strategie per
il miglioramento della salute nel mondo sono 'win to win', vanno
cioè fatte tutti insieme perché siano efficaci. E questo - ha
concluso il ministro - va fatto implementando modelli che poi
vengono applicati in tutto il mondo, nel rispetto ovviamente
delle diverse culture".(ANSA).
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