Caffè: per Trieste traino economia agroalimentare

Presidente Coffee Cluster, in città presente tutta la filiera

Redazione ANSA

Il caffè come traino dell’economia agroalimentare della città e non solo. Trieste è pronta a rivendicare il suo ruolo naturale di Capitale del Caffè.

“Tutte le aziende rappresentate nella filiera sono presenti a Trieste, con l’unica eccezione della produzione. Questo è assolutamente un unicum”, ha chiarito il Presidente dell’ASDI del Caffè di Trieste-Trieste Coffee Cluster, Furio Suggi Liverani, snocciolando i dati dell’economia legata alla produzione del caffè. “Il numero degli occupati nel settore agroalimentare in regione sono 8 mila, di cui circa un quarto nella filiera del caffè. Il 33% dell’export nel settore agrifood del Friuli Venezia Giulia è rappresentato dal caffè. Il 15% dl turnover del fatturato caffè in Italia è dato dalla filiera triestina. E l’1,2% del turnover mondiale è dato dalla filiera triestina”.

Dati da cui Trieste Coffee Cluster, società consortile nata nel 2006 dopo il riconoscimento del distretto industriale, che raggruppa aziende industriali e dei servizi, è pronta per rispondere alle sfide di una nuova rivoluzione nell’industria del caffè.

“Trieste ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione. Agli inizi del ‘900 sono nate le industrie di torrefazione e distribuzione del caffè. Prima lo si comprava in farmacia. All’inizio veniva dall’Etiopia e dallo Yemen. Ne producevano qualche migliaio di sacchi e doveva bastare per tutto l’anno, per tutti gli europei che se lo potevano permettere. Trieste è stata il volano di questo fenomeno di diffusione. Poi negli anni ’70, grazie alla Illy caffè, c’è stato il fenomeno della democratizzazione. Con il sistema dei caffè porzionato lo abbiamo portato a casa dei consumatori – ha concluso -. Ora abbiamo cercato di rendere l’Expo come la porta del futuro”.

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