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'Linea Libera', un numero verde contro le mafie

800582727, 'speranza e impegno contro la corruzione'

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA - Un nuovo servizio di Libera nella lotta alla corruzione per non lasciare soli chi vuole segnalare o denunciare condotte corruttive. Al via 'Linea Libera', numero verde 800582727, riservato che si rivolge a chi assiste a episodi opachi, condotte corruttive o di stampo mafioso e intenda segnalarli o denunciarli: clientelismo e cattiva amministrazione, situazioni di conflitto di interesse sul luogo di lavoro, tangenti, infiltrazioni criminali. Linea Libera è un luogo di ascolto, incontro e accompagnamento che vuole mettere potenziali segnalanti e denuncianti in grado di districarsi nel complesso nel quadro normativo e burocratico, per poter poi proseguire in autonomia un proprio percorso verso i canali istituzionali. Il numero verde 800582727 è operativo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il martedì e il giovedì dalle 15 alle 19.
    "Nonostante gli arresti e le condanne, le mafie sono in buona - in certi casi ottima - salute. È cambiato in generale il metodo: poco sangue e tanta corruzione", avverte Libera. "Il metodo collusivo e corruttivo ha progressivamente sostituito la violenza, le azioni di fuoco, gli omicidi: corruzione significa che è sempre più difficile distinguere tra crimine organizzato, crimine politico e crimine economico. La corruzione non solo infrange le regole stabilite a tutela del bene pubblico, ma sfascia l'economia, disgrega i legami sociali, rischia di fare a pezzi la nostra stessa democrazia. Perché spezza il legame di fiducia fra i cittadini e le istituzioni. Chi paga questa situazione? Tutti, e in particolar modo le persone che hanno più bisogno di riferimenti, di servizi, di politiche sociali. La corruzione ci rende tutti più poveri, mina lo sviluppo economico e il progresso sociale. Ogni atto di corruzione crea un decit di democrazia e di diritti".
    "Esiste - commenta Enza Rando, vicepresidente nazionale di Libera- oggi un importante bisogno: chi vuole dire "no" a corruzione e mafie spesso si trova solo nella sua scelta e isolato dal contesto in cui vive o lavora. Si rischia solitudine nel segnalare episodi opachi, denunciare infiltrazione di clan o far emergere il malaffare a cui si assiste sul luogo di lavoro e spesso non si sa neanche come farlo e a chi rivolgersi. O non si trovano appigli per farsi forza e venire fuori da una realtà familiare mafiosa. Oppure si viene strozzati da estorsioni e usura e non si riesce a trovare una via di uscita. Con Linea libera vogliamo colmare questo vuoto: essere di sostegno a chi fa queste scelte, non solo accompagnandolo nel percorso verso la segnalazione/denuncia, ma anche fornendo un supporto nelle fasi successive, che rischiano di isolare e rendere vulnerabili le persone. Una Linea Libera - conclude Rando - perché a chi corrompe, cioè 'rompe' il Paese, vogliamo opporre l'Italia di chi costruisce, di chi salda le parole ai fatti, la speranza all'impegno, la conoscenza alla responsabilità".
    Sul fronte del legame mafia-corruzione, il numero di indagati per il delitto di corruzione attiva o passiva, aggravato dall'art. 7 DL 152/91 e quindi commessi al fine di agevolare un sodalizio mafioso, registrato nel periodo 2015/2016 in tutte le DDA italiane, è assai elevato, circa 200 casi. Interessante rilevare che ad un numero di oltre 200 indagati per i suddetti reati di corruzione aggravata, corrisponda, sul piano nazionale, un numero di indagati, non di molto superiore (circa 260) per i delitti di turbativa d'asta, previsti dagli artt. 353 e 353 bis c.p. aggravati dall'art. 7 dl 152/91, cioè dalla finalità di agevolare un sodalizio mafioso. Il servizio Linea Libera si rivolge in particolar modo a: potenziale whistleblower che ha assistito a opacità sul luogo di lavoro e si trova in una situazione di dilemma etico, non sapendo come procedere, o ha già segnalato e in seguito ha subito ritorsioni; vittima di fatti corruttivi, di usura ed estorsione; testimone che vuole denunciare un reato di origine mafiosa che ha subito o visto e che crede di subire sulla propria vita gli effetti di scelte corruttive.(ANSA).
   

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