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FIRENZE, 12 agosto 2019, 11:09

Redazione ANSA

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Con il doppio spirito di promuovere la cultura della legalità tra i giovani e incentivare lo studio del crimine organizzato, al fine sempre di contrastarlo, attraverso un approccio scientifico e di ricerca, la Regione Toscana ha bandito tre premi di laurea da mille euro ciascuno a favore di studenti degli Atenei toscani: le Università di Firenze, Pisa, Siena, quella per gli stranieri senpre di Siena, la Scuola Sant'Anna e la Normale. La scadenza per presentare la domanda è fissata al 30 settembre 2019: può concorrere chi abbia discusso, negli anni dal 2014 al 2018, una tesi sui fenomeni della criminalità organizzata, della violenza politica, dello stragismo o dei terrorismi e poteri occulti in Italia. "Vogliamo coinvolgere gli studenti affinchè possano contribuire alla lotta contro la criminalità organizzata e contro i diversi poteri occulti" spiega l'assessore regionale alla presidenza con delega alla legalità Vittorio Bugli.
    L'iniziativa, si spiega, è parte di un fil rouge che va indietro nel tempo: inizia nel 1999 con l'approvazione di una legge regionale per la promozione tra gli studenti e nella società civile dell'educazione alla legalità e lo sviluppo di una coscienza democratica e passa di recente dal coinvolgimento, nel 2017, della Scuola Normale di Pisa nella stesura di un rapporto sulle mafie e la corruzione in Toscana già giunto alla seconda edizione. "In autunno sarà presentato il nuovo dossier, il terzo - spiega Bugli - , e saranno approfonditi temi come gli appalti e l'imprenditoria mafiosa e i rapporti tra la criminalità ambientale e la mafia". Risale invece al 1994 la creazione del Centro di documentazione e legalità democratica, struttura interna alla Regione, archivio che raccoglie studi e atti processuali su stragi, eversione e mafia., una 'casa della memoria', la definisce Bugli, aperta a giovani e ricercatori di di tutto il mondo, anche un punto di riferimento per associazioni e onlus che organizzano con i giovani i campi di lavoro nei terreni strappati alla mafia e alla criminalità organizzata.
   

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