"In questi giorni la Procura della
Repubblica di Agrigento sta svolgendo gli accertamenti necessari
a verificare se nella delicata vicenda della nave Diciotti siano
stati commessi dei reati. Purtroppo registriamo che, parlando
della vicenda, il Ministro dell'Interno ha rilasciato
dichiarazioni tendenti ad orientare lo sviluppo degli
accertamenti con riguardo ai soggetti potenzialmente
responsabili. Si tratta di una interferenza nelle prerogative
dell'Autorità Giudiziaria, l'unica Istituzione cui la
Costituzione e le leggi dello Stato attribuiscono il compito di
verificare la sussistenza di reati e di accertare e stabilire
chi ne sia il responsabile. Nessun altro soggetto può
sostituirsi ai magistrati, nè suggerire o dettare le strade
giudiziarie da percorrere, neanche un membro del Governo, che ha
il dovere istituzionale di rispettare le prerogative
costituzionali della magistratura, che, è bene riaffermarlo
ancora una volta, non spreca il denaro pubblico, come è stato
dichiarato, ma esercita la giurisdizione applicando la legge in
linea con i principi fissati dalla Costituzione". Lo scrive
l'Associazione nazionale magistrati. L'ANM auspica che tali
episodi "non proseguano e vigilerà affinché oggi singolo
magistrato, oggi i colleghi della Procura di Agrigento, nel
futuro tutti gli altri, possano svolgere i propri compiti in
assoluta autonomia, senza inammissibili e indebite
interferenze".
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