A quarant'anni dal suo assassinio per
mano del gruppo eversivo Prima Linea, i magistrati di Milano
hanno voluto ricordare Emilio Alessandrini, non solo "sotto il
profilo professionale e umano" ma anche per il suo "grande
impegno nel lavoro" e per la sua "capacità di innovare". Così
attorno alle 13 nel grande atrio del Palazzo di Giustizia,
davanti alla stele dedicata "alla memoria di tutti coloro che
hanno perso la vita in difesa della legalità repubblicana", si è
svolta una cerimonia commemorativa organizzata dall'Anm
milanese. E' stato deposto un cuscino di fiori ed è stato
osservato un minuto di silenzio. Il presidente della Corte
d'Appello Marina Tavassi, che di Alessandrini serba ancora un
"ricordo vivissimo", davanti a un centinaio tra toghe, legali,
operatori del settore e cittadini, ha letto il messaggio con cui
il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha definito il
pubblico ministero un "illuminato servitore dello Stato" ed
"espressione di una nuova generazione di magistrati,
appassionata ed animata da forti sentimenti civili". Oltre a
Marina Tavassi hanno preso la parola il Procuratore Generale
Roberto Alfonso, il Presidente del Tribunale Roberto Bichi che
lo ha definito "patriota democratico", e il presidente
dell'Ordine degli avvocati Remo Danovi. Per l'occasione la
giunta dell'Anm di Milano ha fatto ristampare un volume dedicato
a lui e al suo collega Guido Galli "caduto" nei corridoi
dell'Università Statale un anno dopo, il 19 marzo 1980, pure lui
"sotto il fuoco del terrorismo".
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