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Post omofobo su Sardegna Pride,"ex presidente Ersu si scusi"

Post omofobo su Sardegna Pride,"ex presidente Ersu si scusi"

Cagliari, consigliere Cda ente si infuria:"offende senza sapere"

CAGLIARI, 09 luglio 2019, 16:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Daniela Noli, ex presidente dell'Ersu di Cagliari e già assessora alle Politiche sociali nella giunta di centrodestra guidata da Emilio Floris (Fi), è finita nell'occhio del ciclone per post sul Sardegna Pride ritenuto omofobo. E ora un consigliere dell'ente per il diritto allo studio universitario, Gianluigi Piras, prende le difese dello studente oggetto del post e invita Noli a scusarsi per la sua "caduta di stile". "Ha messo dinnanzi ad una gogna mediatica uno studente universitario la cui unica responsabilità è stata quella di partecipare al Pride con un costume volto a rappresentare la libertà di poter esprimere la propria personalità lontano da stereotipi, discriminazioni, giudizi e pregiudizi", denuncia Piras.
    "Da consigliere d'amministrazione dell'Ersu - spiega - provo un certo sdegno e rammarico che una tale caduta di stile provenga da chi quell'ente l'ha presieduto e che professionalmente si qualifica come pedagogista. Nel suo post emerge emerge l'ignoranza e il pregiudizio coi quali ancora si affronta il tema dell'omosessualità e l'approccio al Pride. Ignoranza quando ancora si afferma che l'omosessualità sia una scelta. Ignoranza, quando si parla di 'sessualità ostentata' o 'travestimenti carnevaleschi' atti a 'ridicolizzare battaglie importanti'. Cara Daniela - argomenta Piras - il Pride celebra una data storica e drammatica: i moti di Stonewall, dove la comunità transgender, in un impeto di orgoglio si ribellò ai soprusi e alle violenze da parte della polizia. I carri che sfilano durante il Pride e le Drag Queen rappresentano simbolicamente quelle camionette e la comunità transgender dell'epoca. Con la differenza che in questo caso, un avvenimento drammatico lo si è voluto rappresentare con una giornata di festa, di colori e sì, anche di travestimenti a volte 'provocatori'".
    "Quello studente, a differenza tua - conclude il consigliere del Cda dell'Ersu - non offende e non manca di rispetto a nessuno; banalmente rivendica simbolicamente la libertà di ognuno di poter esprimere la propria personalità lontano da discriminazioni e pregiudizi".
   

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