Dagli interruttori nelle celle,
dove la luce è accesa 24 ore su 24, all'accesso al lavoro dentro
al carcere, da regolamentare secondo la legge, al rispetto del
divieto di fumo, spesso violato. Se la qualità della vita
nell'istituto penitenziario di Bologna sarà migliore, almeno un
po', per tutti i detenuti, lo si deve a un ergastolano che con
pazienza ha messo in fila una serie di punti per dire cosa non
funziona e a un giudice che l'ha preso sul serio, verificando le
segnalazioni e chiedendo alla direzione di intervenire, dove le
norme lo consentono.
Il detenuto è Andrea Rossi, commercialista bolognese
all'ergastolo per l'omicidio di Vitalina Balani, del 2006. Nei
giorni scorsi il suo reclamo, presentato dall'avvocato Gabriele
Bordoni, è stato in parte accolto dal magistrato di Sorveglianza
Susanna Napolitano, che ha indicato al carcere alcuni
adempimenti. Questione su cui si chiede di intervenire "con
particolare urgenza", è l'accesso al lavoro interno per chi
frequenta il polo universitario.
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