Il Garante nazionale e il Portavoce
della Conferenza dei Garanti territoriali dei diritti delle
persone detenute o private della libertà ribadiscono che il
sostegno al reinserimento sociale delle persone condannate "è
elemento essenziale della rieducazione del condannato richiesta
dall'articolo 27 della Costituzione". Gli strumenti con cui si
attua questo sostegno - ricordano - non ammettono
discriminazioni per titolo di reato. Ciò perché queste misure
sono volte al recupero e al positivo ritorno nella società
esterna, anche attraverso la promozione della ricerca di
opportunità lavorative.
"Proprio per queste finalità di supporto sociale e di
inserimento lavorativo, quindi, le misure previste per legge in
termini generali sono giustamente offerte anche ai condannati
che ne abbiano requisiti, così assolvendo a una funzione
costituzionalmente orientata", concludono.
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