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Esce "Mafia nigeriana"

Esce "Mafia nigeriana"

Documenti esclusivi e intercettazioni in opera di Sergio Nazzaro

ROMA, 30 settembre 2019, 12:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Mafia nigeriana": la prima inchiesta della squadra anti tratta" di Sergio Nazzaro, pubblicato da Città Nuova Editrice, è un'ideale trittico di reportage dell'autore campano, riconosciuto come uno dei massimi esperti del campo. Una trilogia di inchieste sparse un arco decennale, cominciate con MafiAfrica e Castelvolturno esito nei saggi Einaudi. Questa volta l'attenzione dello scrittore Nazzaro è rivolto alla penetrazione nel nord Italia e i suoi collegamenti con la Nigeria. Un libro che con documenti esclusivi e intercettazioni ma pubblicate prima narra l'inchiesta Atheneum condotta dal giudice Stefano Castellani e condotta dal commissario Fabrizio Lotito che ha diretto la Squadra antitratta. Un'inchiesta che porta nel cuore della mafia nigeriana. In esclusiva per l'ANSA una intervista di Sergio Nazzaro. È il terzo reportage sulla mafia nigeriana, da cosa è nata questa esigenza? "Mi occupo di questo fenomeno da oltre un decennio. Prima sconosciuto ora dibattuto da troppi e con troppe inesattezze per usare un eufemismo. Cerco di portare semplicemente alla luce la complessità di questa mafia attraverso il lavoro, complesso e articolato, della magistratura e delle forze dell'ordine.
    Naturalmente ci sono le voci anche dei mafiosi per consegnare un quadro completo".
    Questa inchiesta svolta a Torino cosa ha di particolare da diventare un libro? "Perché è stata condotta dalla polizia locale di Torino, distaccata presso la Procura e perché ha portato alla creazione di un'apposita task force: la squadra antitratta. Un unicum in Italia che ha permesso di affrontare questo grave problema in maniera stabile nel corso degli anni. Hanno indagato sulla mafia nigeriana polizia carabinieri e guardia di finanza. È la prima volta che lo fa anche la polizia locale portando a compimento un'inchiesta dai numeri impressionanti ma soprattutto ottenendo anche in secondo grado la conferma delle condanne per mafia" Il momento più importante di questa opwrazione qual è stato? "L'intercettazione di un meeting internazionale svoltosi a Bologna che ha permesso di mettere nero su bianco cos'è la mafia nigeriana, chi sono i capi e quali obiettivi hanno". Come sei riuscito a realizzare questo reportage? "Ho avuto pieno accesso ai documenti ma soprattutto, grazie al prezioso aiuto de commissario Lotito, uno sguardo dall'interno della SAT, di come hanno lavorato, agito e pianificato questa indagine. Un'indagine che dimostra come non servono soldati o allarmismi sulle mafie ma un vero lavoro di intelligence condotto da professionisti. Importante è dare a queste donne e uomini i mezzi necessari".
    Di questa nuova mafia cosa ti colpisce e preoccupa? "Mi preoccupa che viene usata per coprire le mafie bianche. Mi preoccupa che nelle periferie del nord hanno preso saldamente piede come in quelle del sud ma sempre su mandato delle nostre mafie. Che questa mafia desta allarme e gli dedicano servizi su servizi mentre sulle nostre mafie quasi regna il silenzio, ecco mi preoccupa molto. L'unica distinzione che si può fare è tra criminali e onesti. Le mafie non conoscono razzismi, e dovunque c'è mafia c'è una persona sfruttata da salvare".
   

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