L'arresto di Marco Carta è stato
"legittimamente eseguito". Lo ha stabilito la IV sezione penale
della Cassazione accogliendo il ricorso della Procura di Milano
contro la mancata convalida da parte del giudice dell'arresto
del cantante. Carta era stato bloccato dalla Polizia Locale,
mentre usciva con una donna dalla Rinascente la sera del 31
maggio, per un furto di 6 magliette per un valore di 1.200 euro.
Fatto per il quale Carta è stato poi assolto il 31 ottobre nel
processo con rito abbreviato. Dopo una notte ai domiciliari, il
giudice non aveva convalidato l'arresto per mancanza di indizi,
ma la Cassazione ha annullato senza rinvio il provvedimento.
Nel frattempo l'avvocato Massimiliano Annetta, difensore del
cantante insieme al collega Simone Ciro Giordano precisa in una
nota che, "la pronuncia della Cassazione non annulla, né inficia
in alcun modo, l'assoluzione con formula piena emessa dal
Tribunale di Milano".
Oggi la Suprema Corte ha stabilito che l'arresto di Carta fu
"legittimamente eseguito", a differenza di quanto stabilito dal
giudice Stefano Caramellino che nel processo per direttissima
non aveva convalidato l'arresto del cantante. Arresto che fu
invece convalidato per Fabiana Muscas, amica 53enne di Carta.
"Il provvedimento della Suprema Corte attiene soltanto alla
presenza o meno dei presupposti legali per l'arresto in
flagranza del 31.5.2019 e non supera né attiene in alcun modo la
sentenza di assoluzione del 31.10.2018. Solo per gli strani
tempi della giustizia italiana una pronuncia che doveva essere
logicamente antecedente al giudizio della colpevolezza è
intervenuta successivamente, ma questo certamente non le fa
assumere valore superiore".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA