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Piera Aiello, oggi deputata, si racconta

Piera Aiello, oggi deputata, si racconta

Intervista a L'Espresso in edicola domenica 27 maggio

ROMA, 25 maggio 2018, 18:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Senza volto, ma con due identità. E adesso, deputata con i Cinque stelle. Piera Aiello racconta in esclusiva all'Espresso in edicola domenica 27 maggio quello che è un caso unico al mondo. La donna, infatti, 51 anni, è una testimone di giustizia sotto scorta e costretta all'anonimato per il suo impegno contro la mafia. A 23 anni, vedova del figlio di un boss che le avevano fatto sposare per forza, decise di raccontare a Paolo Borsellino, con la cognata Rita Atria (che morì suicida quando il magistrato fu ucciso), tutto ciò che sapeva. Con le sue parole, contribuì a condannare mafiosi trapanesi, ma pagò un prezzo altissimo: lasciare la Sicilia, sola, con una bambina di tre anni, e vivere come un fantasma.
    Con un altro nome, sotto protezione, in località protette.
    Adesso, dopo quasi trent'anni in cui si è costruita una seconda vita, è appena stata eletta alla Camera col Movimento Cinque Stelle, dopo aver preso una valanga di voti, 78 mila nel collegio uninominale di Marsala. Pur di candidarsi, racconta, ha nascosto al Viminale le sue intenzioni: "Ho dribblato la Commissione centrale, altrimenti mi avrebbero impedito di farlo". Ora ha un incarico pubblico, ma vorrebbe continuare a non mostrare il suo volto, anche se l'impresa è quasi impossibile. "In Aula - dice - non parlerò al microfono: farò leggere le mie parole ad altri. Ma non è per paura: è perché l'importante sono le mie idee, non la mia faccia". Piera Aiello ha accettato di raccontare all'Espresso la sua nuova vita, la terza, con tutte le difficoltà e le contraddizioni. "Nessuna delle due mie identità potrà sparire. Morirò con due nomi", conclude.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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