(ANSA) - ROMA, 25 GEN - E' avvenuta oggi, a Roma, la commemorazione dei caduti di Dogali. Il nome di questa località dell'Eritrea evoca il ricordo di una dolorosa giornata nella quale, il 27 gennaio 1887, una colonna militare italiana, diretta verso il presidio di Saaàti, formata da 500 giovani soldati al comando del Tenente Colonnello De Cristoforis, fu improvvisamente attaccata dalle forze abissine guidate da ras Alula. Quasi tutti gli italiani morirono, compreso il comandante, durante i combattimenti, malgrado una eroica resistenza. La presenza italiana in Eritrea era stata stimolata dall'Inghilterra, timorosa di un insediamento francese, in quel territorio. Il governo Depretis, sperando di attirare l'Etiopia nell'orbita politica ed economica italiana, nel 1885 aveva occupato Massaua, sulla costa del africana del Mar Rosso, ma questo atto incontrò l'opposizione ferma e decisa di molti ras etiopi. Fu accolto l'invito inglese perché in quel periodo storico erano pessimi i rapporti politici e commerciali con la Francia, a causa del fatto che nel 1881 la Francia si era improvvisamente insediata in Tunisia, Paese ritenuto, dall'opinione pubblica italiana, suo campo d'espansione poiché vi lavoravano da tempo molti agricoltori e coloni italiani soprattutto provenienti dalla Sicilia. Il governo italiano era stato incoraggiato ad un possibile insediamento in Tunisia dal fatto che nel 1886 il Bey di Tunisi aveva riconosciuto e suggellato la preminenza degli interessi italiani. L'eccidio di Dogali fece comprendere la gravità della situazione e le difficoltà dell'impresa. Le Associazioni d'Arma e l'Associazione Nazionale Rimpatriati e Reduci d'Africa, oggi alle ore 10,30 a Roma - in piazza dei 500 -, ha effettuato la commemorazione davanti al monumento dei Caduti.
(ANSA).
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