(ANSA) - ROMA, 24 MAG - - "Il calcio è un gioco": Papa
Francesco lo ha detto e lo ha fatto ripetere in coro dagli oltre
cinquemila bambini e ragazzi accorsi questa mattina per
ascoltare le sue parole nell'Aula Paolo VI in Vaticano,
all'evento Il calcio che amiamo, organizzato da La Gazzetta
dello Sport.
"Giocare rende felici perché si può esprimere la propria
libertà, si gareggia in modo divertente, si vive un tempo nella
gratuità semplicemente… perché? Perché piace, giocare a calcio
piace, si rincorre un sogno senza, però, diventare per forza un
campione. Anche la Carta dei Diritti dei Ragazzi allo sport
ribadisce il diritto di ogni ragazzo di "non essere un campione"
(art. 10). È un diritto giocare, e ho il diritto di non
diventare un campione, ma ho la felicità di giocare".
"L'evento, organizzato da La Gazzetta dello Sport in
collaborazione con Ministero dell'Istruzione, dell'Università e
della Ricerca, Federazione italiana gioco calcio e Lega Serie A,
ha visto la presenza di grandi campioni, allenatori e vertici
delle istituzioni sportive italiane per parlare del calcio come
educazione, inclusione e divertimento.
Ad ascoltarli, oltre cinquemila studenti di Roma, Lazio e
Abruzzo, dalle primarie fino alle superiori, e tantissimi
bambini e ragazzi portati dalle scuole calcio della Figc e dalle
squadre giovanili di società di Serie A. Ha inoltre partecipato
una delegazione della Federazione italiana sport paralimpici e
sperimentali (Fispes).
All'arrivo di Papa Francesco, Urbano Cairo, presidente di Rcs
MediaGroup, ha sintetizzato i contenuti della mattinata: "Il
calcio non sostituisce la famiglia e la scuola che rimangono i
pilastri dell'educazione, ma è come un fratello maggiore che
rafforza i concetti di rispetto, lealtà e divertimento. Calcio è
soprattutto sinonimo di inclusione: la domanda 'Vuoi giocare con
me?' è uno dei primi gesti di accoglienza che un bambino può
manifestare, verso ragazzi più grandi, più piccoli, con
disabilità, di altre nazionalità, culture e religioni. Senza mai
dimenticare che l'obiettivo di un ragazzo che prende a calci un
pallone è divertirsi. Il divertimento va preservato e coltivato,
è il lato migliore del calcio e offre ai nostri ragazzi un
contenuto di vita sano". Nella prima parte dell'evento, si sono
svolti tre salottini: 'Il calcio come divertimento', moderato da
Stefano Barigelli condirettore La Gazzetta dello Sport, con
Franco Baresi leggenda del Milan, Giovanni Malagò presidente
Coni, Roberto Mancini CT Nazionale italiana, Gaetano Miccichè
presidente Serie A. 'Il calcio come formazione e educazione',
moderato da Gianni Valenti vicedirettore vicario La Gazzetta
dello Sport, con Marco Bussetti Ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca, Carolina Morace leggenda del
calcio femminile italiano, Gianluca Pessotto Under 19's Juventus
team coordinator, Arrigo Sacchi tecnico del grande Milan,
Clarence Seedorf allenatore Camerun. 'Il calcio come
integrazione', moderato da Andrea Monti direttore La Gazzetta
dello Sport, con Samuel Eto'o Fils attaccante del Qatar Sports
Club, Gabriele Gravina presidente FIGC, Francesco Messori
capitano nazionale italiana calcio amputati, Claudio Ranieri
allenatore Roma, Javier Zanetti vicepresidente Inter.
Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Marco Bussetti ha premiato i tre vincitori del concorso per le
scuole Il Calcio e i giovani 2019, indetto dal MIUR, rivolto
alle alunne e agli alunni delle scuole primarie e secondarie di
I grado e alle studentesse e agli studenti delle scuole
secondarie di II grado del Lazio e dell'Abruzzo. Le classi hanno
partecipato presentando elaborati inediti sui temi del calcio
come forma di educazione, di integrazione e di divertimento.
"Il calcio, con undici giocatori in campo in altrettanti ruoli,
insegna come le diverse attitudini siano complementari - ha
detto il Ministro - il gioco di squadra insegna a saper guardare
a un obiettivo comune con entusiasmo e passione condivisa. È
educativo, aiuta ad affrontare il successo come la sconfitta,
prepara e accompagna la vita. Lo sport di squadra è un potente
anticorpo: perché insegna il rispetto e la solidarietà come
valori dai quali non si può prescindere". Per la categoria
scuole primarie ha vinto il video "Insieme per fare squadra",
realizzato collettivamente da alcune classi dell'Istituto
Comprensivo Giovanni XXIII di Villanova di Guidonia (RM); per le
secondarie di primo grado, ha vinto il video
"IncludiAMOpervincere" realizzato dalla terza G dell'Istituto
Comprensivo di Corropoli (Te); per le secondarie di secondo
grado ha vinto il video "Nóstos" realizzato dalla prima A del
Liceo Classico Sperimentale Bertrand Russell di Roma.
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