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Corruzione:solo per 20%utile voto onesti

Corruzione:solo per 20%utile voto onesti

Focus su "percezione", il 'preoccupante' divario tra Nord e Sud

ROMA, 09 dicembre 2018, 16:52

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Solo il 20% dei cittadini intervistati crede che sia importante votare cittadini onesti come candidati politici per combattere la corruzione: "un segnale di sfiducia inquietante che evidenza il rapporto diretto che lega sfiducia nelle istituzioni e corruzione". E' quanto emerge da un focus che Libera presenta sulla percezione e sulla presenza della corruzione in Italia in occasione della Giornata Internazionale contro la Corruzione in programma domani. Il focus si basa sui dati del rapporto LiberaIdee, una ricerca con oltre 10mila persone intervistate e oltre 100 interviste a rappresentanti di associazioni di categoria. C'è anche "una preoccupante" differenza di percezione della corruzione tra Nord e Sud: se al Sud solo l'8% degli intervistati ritiene la corruzione poco diffusa o totalmente assente, la percentuale diventa del 34% nel Nord Est. Se la corruzione in certe aree territoriali e settori d'intervento pubblico sembra dominare incontrastata è perché - spiega Libera - chi potrebbe o dovrebbe denunciarla ha paura delle conseguenze (80% delle risposte); sono ritenuti corrotti anche i funzionari cui si dovrebbe presentare la denuncia (36%); si ritiene che non succederebbe nulla (32%), o che la corruzione sia un fatto normale (23%). Alla radice della visione "disincantata" sull'ampiezza del fenomeno si collocano spesso esperienze personali: circa il 30% degli intervistati ha incontrato in prima persona o tramite conoscenti richieste indebite di tangenti o altri favori - percentuale che lievita a circa il 40% nelle regioni del Sud, dove è quasi doppia rispetto al Nord-est. Libera presenta anche una prima mappa regionale della percezione e presenza della corruzione. Nel Trentino e Friuli Venezia Giulia la corruzione sembra invisibile: un intervistato su due in Trentino ritiene la corruzione poco diffusa o totalmente assente, percentuale che diventa del 43% per il Friuli Venezia Giulia, mentre solo il 2,5% degli intervistati siciliani pensa che la corruzione sia poco diffusa o pressoché assente, stessa percentuale per gli intervistati nel Lazio. E' la Campania la principale regione dove gli episodi di corruzione non vengono denunciati perché per il 37,85% degli intervistati vengono ritenuti un fatto normale, seguita dalla Basilicata con il 29,4 % e Puglia con il 29,8%. La Calabria è la regione dove più alto è il numero di cittadini a conoscenza di persone che hanno ricevuto o offerto tangenti: quasi un cittadino su due, seguita dalla Basilicata con il 44% e la Sicilia con il 39,2%. "Nonostante arresti e condanne le mafie appaiono in buona, in certi casi ottima salute. Sono cambiate in generale le strategie prevalentemente utilizzate: pochi spargimenti di sangue e tanta corruzione", commenta Alberto Vannucci, ufficio di presidenza di Libera e professore di Scienza Politica all'Università di Pisa. E' la sfera politica - conclude Libera - il principale bersaglio selettivo della sfiducia: il coinvolgimento nella corruzione nel sondaggio viene considerato "significativo" nei confronti di membri del governo e del Parlamento e dei partiti dalla "metà esatta" degli intervistati con differenze marginali a livello territoriale. Il distacco è evidente soprattutto nei confronti della politica più "distante", basti pensare che la percentuale di sfiducia verso gli amministratori locali quasi si dimezza (il 28,5%).
   

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