Studenti in piazza in tutta
Italia per ricordare Lorenzo Parelli, il ragazzo morto durante
l'ultimo giorno di stage a Udine. E anche a Cagliari decine di
studenti si sono ritrovati davanti al porto per ricordare il
"compagno" e manifestare contro le attuali modalità
dell'alternanza scuola lavoro. Poi marcia verso piazza del
Carmine per gli interventi conclusivi: "Manifestiamo per portare
avanti la voce di Lorenzo Parelli, e per tutte quelle persone
morte sul lavoro. Senza tutele né sicurezze gli studenti,
durante i progetti svolti, sono abbandonati dalle istituzioni"
ha spiegato Asia Piras (coordinatrice di Eureka - Rete degli
Studenti Medi Cagliari).
"Siamo qua oggi per ricordare Lorenzo, vittima dell'alternanza
scuola-lavoro - ha aggiunto - Ma io mi chiedo: è stato davvero
un incidente? Una morte bianca? Credo proprio di no. Lorenzo è
stato ucciso da un sistema di sfruttamento. Un sistema che ci
costringe a lavorare gratuitamente, senza formazione, senza
sicurezza. Abbiamo fatto le nostre 8 ore di corso sulla
sicurezza obbligatorio e poi ci hanno dato in pasto ad aziende
pagate per assumerci, senza che noi vedessimo un soldo. Durante
il nostro percorso di studi sacrifichiamo ore e ore della nostra
vita per lavorare, anziché stare a scuola, o peggio,
sacrifichiamo il nostro tempo libero. Ci danno lavori inutili o
alienanti, che spessissimo non hanno nulla a che vedere con
quello che studiamo. Ci privano della nostra vita sociale, dei
nostri interessi, delle nostre passioni per costringerci a
lavorare come i nostri nonni".
Ancora proteste. "Perché noi - ha continuato Piras - non abbiamo
scelta, se non completiamo il percorso di alternanza fino
all'ultimo minuto ci possiamo scordare di essere ammessi
all'esame di stato. È un ricatto. E oggi questo riscatto
l'abbiamo pagato col sangue. Lorenzo era uno di noi, aveva 18
anni. Dobbiamo alzare la testa, altrimenti lui sarà solo il
primo di tanti. Dobbiamo lottare in onore di Lorenzo e
rivoluzionare il sistema. Perché tutto questo non è scuola e non
è lavoro"
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