La memoria della strage di Ustica e
il rapporto con le nuove generazioni sono le coordinate di
una nuova stagione di manifestazioni programmate "Attorno al
Museo" luogo simbolo, ma anche realtà concreta, dell'impegno per
la verità e la memoria della Associazione dei Parenti delle
Vittime della Strage di Ustica in occasione del 38mo
anniversario della strage.
I sette appuntamenti proposti nascono tutti dal
coinvolgimento diretto di giovani o da dediche esplicite che gli
artisti hanno voluto offrire al Museo per la Memoria,
proseguendo così l'esperienza di Christian Boltanski del 2017,
che aveva espressamente legato tutta la sua "presenza" alla sua
installazione per Ustica. Particolarmente significativo è allora
iniziare con una coreografia di Virgilio Sieni, che in "Davanti
agli occhi degli altri", proseguendo l'idea di alcuni anni fa di
far danzare i partigiani e i parenti delle vittime, farà muovere
passi di danza ai giovani nati nel nuovo millennio, nello
spirito appunto del rapporto delle giovani generazioni con la
storia.
Le nuove generazioni saranno direttamente coinvolte nella
presentazione degli esiti dei laboratori "Dimenticare (la
Bolognina)", che vedranno "confrontarsi-conoscere" gli studenti
di alcune scuole superiori con le tracce della storia che
incontrano lungo i loro percorsi quotidiani.
Il progetto nasce dalla collaborazione diretta con il Ministero
della Pubblica Istruzione (MIUR) nell'ambito di un Protocollo
con l'Associazione per tener viva l'attenzione delle giovani
generazioni su terribili fatti della storia d'Italia più recente
e vede inoltre il sostegno dell'Assemblea Legislativa
della Regione Emilia-Romagna.
Sempre gli studenti saranno i protagonisti di "Segnosonico/02/la
scatola nera", performance per musica e disegno realizzata
partendo dalle suggestioni del Museo per la Memoria e realizzata
con gli allievi dell'Accademia di Belle Arti, del Conservatorio
G. B. Martini di Bologna e di alcuni Licei bolognesi.
Il legame tra Arte e Memoria sarà ben presente nei "lavori" che
importanti artisti hanno voluto dedicare, caratterizzando la
loro ricerca artistica attraverso linguaggi diversi.
La compagnia Kepler-452 con lo spettacolo "È assurdo pensare che
gli aerei volino" cercherà di ricostruire alcune identità,
partendo dagli oggetti lasciati e alternando drammaturgia,
indagine, interviste e libere associazioni; i Pastis con la
video-opera originale "Un occhio vede, l'altro sente" partirà
dalle immagini del DC9 Itavia e dall'opera di Boltanski
riproponendole in una nuova forma.
Infine il collettivo Antonello Ghezzi con l'installazione e
la performance musicale "Lo stesso cielo", partendo dalle
immagini e dai suoni del firmamento collegherà simbolicamente le
aspettative e le speranze degli spettatori alle vicende di quel
tragico 27 giugno del 1980. Le celebrazioni dell'anniversario si
chiuderanno come nella tradizione con la serata di poesia "La
Notte di San Lorenzo", a cura di Niva Lorenzini e quest'anno
affidata alla maestria di Roberto Latini.
Sarà dunque un continuo richiamare i giovani, gli spettatori
tutti, ad approfondire il loro sentire, il loro legame con le
vicende che li circondano, sempre avendo presente la strage di
Ustica e il bisogno di memoria e di verità.
"Queste le iniziative "attorno al Museo" per il 38°
Anniversario, testimonianze, con gli strumenti e
linguaggi dell'arte, di un continuo percorso verso la verità.
Un percorso che ci ha già portato, ad avere una definitiva
consapevolezza - spiega Daria Bonfietti, Presidente Associazione
Parenti delle Vittime della Strage di Ustica - l'incidente al
DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento,
il DC9 è stato abbattuto. Un percorso, un impegno, che deve
continuare per darci finalmente l'indicazione sulle ultime
responsabilità, chi ha materialmente partecipato all'attacco e
abbattuto il DC9 dell'Itavia, dando la morte a 81 cittadini
italiani, ai nostri cari".
Per Simonetta Saliera, Presidente dell'Assemblea legislativa
della Regione Emilia-Romagna, "Ogni amnesia nasconde una
sommaria amnistia. Per questo Bologna e l'Italia vogliono
ricordare. E vogliono la verità, tutta la verità. Ciò che
accadde nel cielo di Ustica in quella tragica notte del 1980 è
una cicatrice sulla pelle della nostra democrazia". Infine,
Massimo Mezzetti, assessore alla cultura, politiche giovanili e
politiche per la legalità Regione Emilia-Romagna, ha ricordato
che "Attorno al museo c'è una comunità che si ritrova che,
trentotto anni dopo, si commuove ancora nel ricordo di vite
spezzate e si indigna davanti all'omertà"
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