"A Palermo serve 'tolleranza zero'
come nella New York di Rudolph Giuliani, ci vuole rispetto
delle regole, ma serve anche rilanciare il 'fattore famiglia'
così come fatto in altre città d'Italia con successo, per
esempio a Parma, per avere un'equità del carico tributario a
seconda del numero dei figli a carico. Bisogna dare incentivi, a
paghiamo troppe tasse per avere pessimi servizi". Lo ha detto
Ciro Lomonte, architetto e candidato sindaco di Siciliani Liberi
di cui è segretario, Italexit e Popolo della Famiglia, nel corso
del forum organizzato dall'ANSA, in mattinata a Palermo.
"C'è una emergenza legata anche agli impiegati comunali, c'è
clientelismo, corruzione, questioni che vanno affrontate con
decisione e bisogna essere coraggiosi - ha aggiunto -. Bisogna
valorizzare gli impiegati bravi messi da parte, poi abbiamo il
problema dei lavoratori part time per i quali va trovata una
soluzione. Ed ancora abbiamo il tema dei lavoratori Rap, una
struttura elefantiaca, favoriamo il pensionamento, facciamo i
concorsi, va cambiata la dirigenza ci vogliono alla guida
giovani e capaci, va fatto tutto in modo graduale". "Va bandito
- ha proseguito Lomonte - un concorso per vigili urbani, quelli
attualmente in servizio sono pochi e quelli validi ancora meno e
poi bisogna avere dei presidi in tutta la città". Sull'emergenza
sepolture al cimitero dei Rotoli ha sostenuto: "Da subito è
necessario portare dei colombari prefabbricati per procedere
all'inumazione delle salme, costruiamo un edificio per
inumazione all'interno del cimitero. Poi si deve intervenire in
modo strutturale, serve un nuovo forno crematorio, mettere in
sicurezza i costoni di roccia a Monte Pellegrino. Certamente gli
attuali tendoni sono indegni". Un amore viscerale per Palermo e
per i palermitani quello di Lomonte, che si candida a sindaco
per la seconda volta, cinque anni fa prese 5 mila voti: "Amo
questa città, ho sempre rifiutato di entrare in partiti italiani
e se sono entrato in Siciliani Liberi, fondato dal professore di
economia Massimo Costa, è perché mi sono reso conto che non
bastava il mio impegno culturale e professionale. Questa terra
ha bisogno di gente libera da compromessi che si rimbocchi le
maniche. Percepisco il disgusto e lo schifo per i partiti, il
malcontento per l'attuale amministrazione, la delusione per le
coalizioni che si sono create. Ho tentato di mettere insieme
varie realtà civiche per arrivare ad una candidatura femminile
("ho un'ammirazione sconfinata per Elda Pucci"), non siamo
riusciti a trovare il collante. Alla fine mi è stato detto di
andare avanti con la mia candidatura. Lo faccio per servire un
tentativo di ribellione, per scardinare un sistema marcio,
quello dei partiti italiani, per dare fiducia e speranza ai
siciliani delusi". Infine, un passaggio sul Festino: "E' stato
maltrattato moltissimo, deve essere una festa dell'identità
palermitana con il coinvolgimento degli artigiani come si faceva
prima".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA