"Mi riscatto per Livorno": si chiama
così il progetto che consentirà ai detenuti del carcere di
Livorno di mettersi a disposizione della città e contribuire a
pulire spiagge, strade o occuparsi della manutenzione e di
valorizzare i beni culturali livornesi. Il protocollo di intesa
del progetto, ideato dal Garante comunale per i diritti dei
detenuti Giovanni De Peppo in collaborazione con il sindaco
Filippo Nogarin, è stato firmato oggi nella direzione della Casa
circondariale 'Le Sughere' di Livorno, da Francesco Basentini,
direttore del Dap. "Con questo progetto - ha sottolineato
Basentini - Livorno dimostra tutta la sua lungimiranza che
consentirà di risolvere il problema del reinserimento dei
detenuti all'interno della società". Con la firma del protocollo
prende il via, spiegano dal Comune, la prima esperienza di
coinvolgimento diretto nei lavori socialmente utili di persone
destinatarie di una condanna penale definitiva. "E' un progetto
assolutamente innovativo che mette al centro il lavoro come
forma di riscatto sociale e come strumento di reinserimento
all'interno della società - ha osservato Nogarin -. Livorno
ancora una volta si propone come modello a livello nazionale. I
detenuti non saranno scortati all'esterno dalla polizia
penitenziaria e non saranno sotto sorveglianza armata. Verranno,
al contrario, selezionate le persone più adatte, che negli anni
si sono dimostrate meritevoli, e cui è indispensabile dare una
seconda possibilità". Le persone idonee verranno segnalate al
direttore del carcere che provvederà a condividere un elenco con
l'Ufficio di sorveglianza. Tre le realtà che hanno già dato
disponibilità a usufruire di questo servizio: Aamps,
l'associazione Reset e l'associazione del Palio marinaro.
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