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Il clima sta cambiando i nostri prati, trend verde 2019

Il clima sta cambiando i nostri prati, trend verde 2019

Per nuovo clima tropicale italiano, prati a secco, irrigazione sotterranea e robot-giardinieri

20 febbraio 2019, 20:42

di Agnese Ferrara

ANSACheck

Trend prati : prati senza acqua di Botanical Dry Garden - RIPRODUZIONE RISERVATA

Trend prati : prati senza acqua di Botanical Dry Garden - RIPRODUZIONE RISERVATA
Trend prati : prati senza acqua di Botanical Dry Garden - RIPRODUZIONE RISERVATA

C’era una volta la moda del prato all’inglese, originario del centro e del nord Europa. E c’erano una volta gli italiani che lo irrigavano ogni giorno e, alla domenica, lo falciavano con cura. Richiedeva molte attenzioni, grande consumo di acqua, concimi chimici e diserbanti per ridurre l’attacco delle erbe infestanti. Il clima però sta cambiando, gli italiani hanno una maggiore coscienza ecologica e i giardini stanno evolvendo verso nuovi tappeti erbosi naturalmente resistenti alla siccità o che si bagnano con acqua di mare. Nuovi anche i sistemi per la cura del verde sempre più demandata ai robot perché i ‘pollici verdi’ , in sensibile aumento, stanno invecchiando come tutta la popolazione italiana e a falciare e annaffiare i giardini non ce la fanno più.
Le novità per il giardinaggio e i trend dei prati 2019 sono in mostra a Myplant & Gardine, International Green Expo a Milano dal 20 al 22 febbraio. Nel 2017, attestano i dati della fiera, le vendite del settore hanno raggiunto i 2.76 miliardi di euro e aumenteranno del 2,4% entro il 2022.
“L’amore per il giardinaggio sta aumentando in Italia, - sottolinea Michele Bindi, consigliere dell’Associazione europea produttori di prato ETP e vice presidente dell’Associazione italiana imprese giardinaggio Assoverde. “Gli italiani hanno ripreso a spendere per il verde perché passano più tempo a casa e si dedicano di più ai prati, piccoli o grandi, ma in modo evoluto rispetto al passato. Il clima sta cambiando e da temperato va verso un caldo sub-tropicale, aumentano anche le zone della penisola con carenza di acqua. Cambia anche la sensibilità ambientale degli italiani nell’usare i fitofarmaci, di pari passo alle normative europee che sono diventate molto più stringenti. I tappeti erbosi sono ora fatti di erbe più resistenti alla mancanza di acqua e agli attacchi degli insetti, oppure di tappeti verdi che non vanno annaffiati”.
Sottolinea Bindi: “Si va dalla Zoysia japonica agli ibridi delle graminacee, fino alla Festuca arundinacea. Sono piante fusiformi ma a foglia più larga rispetto al prato classico. Si tratta di ibridi da piante naturali, ottenuti anche per talea e non per semina e che crescono perfettamente anche con climi caldi fra i 25 e i 35 gradi, al contrario del prato tradizionale che oltre i 25 gradi si secca ed ha bisogno di molta acqua. Invece i nuovi tappeti erbosi vanno in dormienza in inverno, ingiallendo un po’ ma riprendono a crescere con la primavera senza necessità di usare concimi chimici o fitofarmaci”.
Se, per annaffiare un metro quadro di prato tradizionale sono necessari 70 litri di acqua a settimana, ai nuovi tappeti erbosi ne bastano anche 25 litri a settimana e ai ‘dry garden’ l’acqua non serve affatto oppure basta quella di mare. “Il futuro per i giardini prevede sempre un minor consumo di acqua , - precisa Michele Bindi. – “Già oggi è possibile realizzare in ‘dry garden’ con piante tappezzanti oppure usare il Paspalum vaginatum, che si irriga con acqua di mare. Nuovissima, seppure ancora costosa, la 'subirrigazione' con tubature interrate. Il sistema evita l’evaporazione e lo spreco dell’acqua e permette alle piante di bere solo quando necessario e direttamente dalle radici”.
Anche il taglio dell’erba è cambiato. Falciatrice e rastrello non servono più perché alla manutenzione ci pensano i robot. Connessi con il gps, i nuovi robot intelligenti ispezionano l’intero perimetro del giardino da curare muovendosi con radiofari wireless. Una volta eseguita la mappatura falciano e si ricaricano da soli. Innovativo anche il ‘mulching’, il riciclaggio biodegradabile, eseguito con i tosaerba che sminuzzano l’erba lasciandola sul prato come fertilizzante organico e che hanno eliminato la fatica di passare il rastrello dopo la falciatura.

 

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