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Food

Cocktail senza tempo, dallo spritz al bitter ecco dove berli doc

Bar storici tra il Camparino in Galleria a Milano e il Bellini all'Harry's Bar

Camparino CAMPARINO - BAR DI PASSO © ANSA
  • di Agnese Ferrara
  • 11 dicembre 2019
  • 13:16

La riapertura del Camparino in Galleria, casa natale dell’aperitivo ‘bitter’ milanese, vede la celebrazione dell’italianissimo rito cittadino del riunirsi prima di cena per bere qualcosa, con qualche stuzzichino o con mega buffet (aperi-cena). Con o senza snack l’aperitivo è un must che scatta dalle ore 18 in poi in tutta Italia, una pausa relax dopo il lavoro o nei giorni di festa che diventa cool e sa sempre più di status symbol se si frequentano bar e locande storici delle città che sanno mantenere alta la tradizione, la qualità dei cocktail e lo stupore per la bellezza dei luoghi.
Succede così che i locali frequentati una volta da intellettuali e artisti riuniscono folle di avventori e la riapertura dello storico locale milanese fa il pieno di frequentatori Vip e incontri d’affari, insieme a moltissimi curiosi che visitano antiche sale. Qui si ordinano cocktail senza tempo, come Campari Selz, il Negroni e il Milano-Torino, abbinandoli al pan’cot (pane arrostito) che lo Chef Davide Oldani ha rivisitato con farine integrali pregiate abbinandolo a carni, pesce, frutta e verdure. Il Bar di Passo del piano terra, patrimonio liberty, la sala Spiritello che si affaccia sulla Galleria Vittorio Emanuele II (Con l’originale Spiritello dell’artista Lenetto Campiello, affissione pubblicitaria originale del marchio di cui è divenuta l’icona, datata 1921) e la sala Gaspare Campari (gli ex magazzini, nel seminterrato) sono stati restaurati e ristrutturati dallo Studio Lissoni che ne ha preservato l’eredità storica e i dettagli d’epoca Art Nouveau ridefinendone al contempo una identità moderna e al passo con i tempi.
Il rito dell’aperitivo Vip piace e si consuma ovunque nei centri storici delle principali città italiane, ricche di bar e locande inaugurate secoli fa’. Sempre a Milano ci si meraviglia per la bellezza del bancone del centenario Bar Jamaica, a Brera, che ospita ancora i quadri degli artisti milanesi che si ritrovavano al suo interno e per l’atmosfera Liberty che si respira al Caffè Gilli col soffitto affrescato e un banco maestoso.
Lo Spritz, nato a Venezia come diluizione dei vini con una spruzzata di acqua frizzante, si serve fedele allo storico Florian (che risale al 1720), il Bellini originale al leggendario bar degli anni ’30, l’Harry's Bar di Cipriani e, a Trieste, nell’antico e lussuoso Caffè Tommaseo, attivo dal 1830. Il tajut (calice di vino) di bianchi autoctoni si sorseggia in compagnia nella storica locanda Al Cappello di Udine, affollatissima anche la domenica prima di pranzo. A Padova l’aperitivo d’autore si fa nello storico Caffè Pedrocchi. Nel cuore di Firenze è da sempre in auge il Caffè Paszkowski, dal 1903 palcoscenico del centro storico fiorentino, mentre il Caffè Meletti di Ascoli Piceno su una delle piazze più belled'Italia (Maselli ci girò i Delfini) è tra i 150 caffè storici d’Italia: fu inaugurato nel 1907 ad opera dell’industriale Silvio Meletti, celebre produttore del liquore Anisetta Meletti e rappresenta ancora oggi un raro e raffinato esempio di architettura liberty nelle Marche oltre ad essere un vivace polo culturale e cittadino. A Roma, al Caffè Greco, bar storico della città fondato nel 1760, vera istituzione della città (al netto delle beghe sul canone d’affitto fra la famiglia e la proprietà dei locali). Sempre a Roma è à la page sedersi anche in inverno ai tavolini all’aperto del Caffè Rosati in piazza del Popolo, magari dopo lo shopping natalizio. Per i cocktail d'autore più cool ed eleganti c’è anche Chorus, nel mezzanino dell'Auditorium Conciliazione, progettato dall’architetto Marcello Piacentini, che si affolla di giovani della Roma bene. Non manca all’appello dei bar più amati per l’aperitivo la città di Napoli: cocktail classici e incontri d’affari si consumano al Gambrinus , storico caffè del 1860 con arredi in stile liberty, oppure all’elegante Gran Caffè Cimmino, anche se i napoletani amano moltissimo i baretti di Chiaia che dalle sei del pomeriggio si affollano di avventori.

  • di Agnese Ferrara
  • 11 dicembre 2019
  • 13:16

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