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Moda

Arbesser, la mia donna Fay è una borghese in motorino

Il neo direttore creativo a Roma per presentare nuova collezione

La donna Fay disegnata da Arthur Arbesser © ANSA
  • Patrizia Vacalebri
  • ROMA
  • 19 ottobre 2018
  • 23:07

   "Ho rivisitato l'archivio di Fay e penso che sia un marchio di prodotti identificabili, iconici, non di tendenza. Il giaccone 4 ganci è quello. Lo si può ripensare studiando in nuovi tessuti performanti, in una nuova palette di colori, rivedendo i dettagli come i ganci, ma deve essere riconoscibile e deve durare nel tempo. Io voglio che il cliente di Fay torni nel negozio con suo figlio. Così come credo che il target di riferimento femminile sia un certo tipo di donna borghese che lavora, scattante, ma molto attenta a cosa indossa. Le mie sono donne che vanno in motorino e hanno bisogno di giacconi antivento e antipioggia, confortevoli e chic". Così Arthur Arbesser, designer nato a Vienna ma adottato dall'Italia, visto che vive e lavora a Milano da diversi anni. Arbesser, giudicato uno dei nomi più interessanti dell'attuale panorama della moda, è a Roma per presentare la nuova collezione Fay che ha disegnato da neo direttore creativo del marchio. Ma la capitale non è una novità per lui. Gli inizi della sua carriera lo vedono infatti nel 2013 tra i finalisti del concorso Who's on next? e del LVMH Prize nel 2015. Ma è con Pitti Uomo 2015 che ospita una sua prima sfilata nelle sale della ex Stazione Leopolda a Firenze, che il designer riceve il vero battesimo internazionale. Una sfilata che porterà fortuna al giovane che lasciò a 19 anni Vienna (ora ne ha 38) per studiare al Central Saint Martins College. Non senza risultati visto che dopo, per sette anni ha collaborato con Giorgio Armani. "E pensare che quando ero a Vienna con i miei genitori cantavo da baritono. Andavo a teatro, all'opera, almeno tre volte a settimana. Poi ho scoperto l'amore per il design. Ma presto unirò le due passioni: tornerò a teatro per disegnare costumi per le opere". Nel giugno 2015 Arbesser è diventato direttore creativo di Icerberg Donna, un incarico durato poco più di anno e ceduto a James Long. "Quella con Icerberg è stata un'esperienza che mi ha fatto crescere, lavorare per una famiglia non sempre è facile" ricorda lo stilista. Il marchio Icerberg fa parte del Gruppo Gilmar, della famiglia Gerani. Da Fay altra musica: "Lavoro in un ambiente molto accogliente. Vado nelle Marche almeno tre volte a settimana e mi sento molto bene in questa azienda". Le icone dello stilista? "Emma Watson e Ryan Gosling - spiega - femminile, introversa ma decisa lei. Elegante, curioso ed intrigante lui". La collezione disegnata per Fay punta dunque a capi altrettanto iconici, reinterpretati grazie ad un uso inedito dei colori e dei materiali nonché ad una visione fresca dell'archivio. Così il color blu navy diventa brillante o opaco secondo i supporti, il verde e il caramello sono intensi, mentre il rosa e il lilla hanno toni decisi ed eleganti. Le stampe geometriche si fanno spazio tra le tinte unite. Righe multicolori si moltiplicano fino a diventare base per un print di pois coriandolo. Dai capi classici fino ai più innovativi spiccano i tessuti moderni e performanti, rifiniti con dettagli di carattere. Le forme sono ristrette, le tasche ingrandite, i colli ripensati. Molta cura è stata dedicata all'iconico giaccone 4 Ganci, ispirato dalle uniformi dei pompieri americani e rilanciato nel 2017 in una limited-edition: qui il gancio diventa un vero e proprio dettaglio "di culto". E' il dettaglio per Arbesser che fa la differenza.

  • Patrizia Vacalebri
  • ROMA
  • 19 ottobre 2018
  • 23:07

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