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Lavoro a maglia, Italia quinto mercato e i tutorial dilagano

Lavoro a maglia, Italia quinto mercato e i tutorial dilagano

Passione, terapia rilassante, metodo di autoproduzione per i patiti del knitting

16 giugno 2019, 22:17

Redazione ANSA

ANSACheck

collezione Recycle Yarn Collection - RIPRODUZIONE RISERVATA

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collezione Recycle Yarn Collection - RIPRODUZIONE RISERVATA

La knit-mania, la passione per il lavoro a maglia, è sempre più popolare in Italia. Grazie anche eventi come i knit-café che si svolgono in varie città. Ma si incrociano i ferri anche in librerie, bar, ristoranti e parchi. Complice in parte anche la crisi economica, sferruzzare oggi non è solo un passatempo ma anche un modo di autoprodurre capi di abbigliamento. Un'idea del mondo del knitting in Italia viene dai clienti italiani del brand We are knitters, presente in 20 paesi del mondo, che in occasione del lancio della nuova collezione estiva ha presentato i dati del sondaggio. L'Italia è diventata in pochi anni il 5° mercato più importante per il brand, con una crescita del 75% rispetto allo scorso anno e oltre 7.000 ordini (Italia sopravanzata da Stati Uniti, al primo posto, Germania, Francia, e Regno Unito).

“Si percepisce che il knitting in Italia è un hobby tradizionale praticato fin dall'infanzia, ma al tempo stesso si evince che vi sono anche appassionati che lo apprendono in età adulta. Una grande parte di essi sono autodidatti che imparano a lavorare a maglia attraverso tutorial e/o video su YouTube. Le nuove tecnologie hanno chiaramente contribuito all’apprendimento ‘fai da te’", dicono i fondatori María José Marín e Alberto Bravo riguardo all’Italia.

Qui di seguito gli highlights emersi dal sondaggio:

 - il target è femminile, ma la percentuale degli uomini si attesta sul 5%, una realtà significativa se si pensa a come viene vissuto nell’immaginario il knitting;

 · Il 50% del campione afferma di aver imparato a lavorare a maglia da piccolo;

· Il 25% afferma di aver imparato a lavorare a maglia da adolescente;

· Il 25% afferma di aver imparato a lavorare a maglia da adulto;

· La maggioranza (84%) ha un’età compresa tra i 26 e 55 anni, solo il 6% ha meno di 25 anni;

· Il 45 % del campione lavora a maglia più di 3 volte alla settimana;

· Il 68 % dichiara di aver appreso la tecnica da un familiare (il restante da amici o conoscenti);

· Il 62% dichiara di aver imparato grazie a tutorial (buona la percentuale anche per YouTube pari al 41%, mentre una piccola percentuale va alla rete in generale);

· Il 60% degli intervistati dichiara di lavorare a maglia per passione, ma è elevata anche la percentuale di chi lo fa come terapia rilassante (circa il 40%);

· Rimane bassa la percentuale di chi knitta in compagnia (poco più del 10%), mentre in prevalenza (90%) l’appassionato italiano lo fa in solitudine;

· Il luogo preferito per lavorare a maglia rimane la casa (quasi l’85%), ma è discreto e in crescita il dato che investe negozi e bar (15%);

· Il 73% afferma che la soddisfazione personale è il piacere più grande dopo la realizzazione di un capo. Il restante indica il coinvolgimento di un familiare come destinatario del pensiero.

Questa, infine, la graduatoria delle prime città italiane con il maggior numero di clienti di We Are Knitters: al primo posto Milano; seguono Genova, Torino, Roma, Trento e Napoli.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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