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Società & Diritti

Le marche che ci influenzano la vita e perchè, ecco le top

Amazon al top. PayPal new entry 2018, balzo in avanti di Netflix

Un pacco Amazon fuori la porta di casa foto iStock. © Ansa
  • Redazione ANSA
  • MILANO
  • 21 giugno 2018
  • 18:01

 Amazon, Google e Whatsapp sono i marchi più influenti oggi nella vita degli italiani. Escono, per la prima volta, dalla top ten i brand del food ed entrano Paypal e Ikea. E' quanto rileva l'Ipsos nella nuova classifica 2018 dei "The Most Influential Brands", le 100 marche in Italia che, secondo l'opinione di oltre 4000 italiani, sono in grado di "influenzare" le loro vite.
    "I risultati evidenziano in maniera inequivocabile come il successo di un brand passi attraverso la sua capacità di sapersi modellare e adattare alle specifiche richieste del consumatore.
    Cerchiamo brand a cui ispirarci, in cui identificarci, che sappiano parlare un nostro personale linguaggio fatto di valori e simboli condivisi", spiega l'amministratore delegato di Ipsos Italia, Nicola Neri.

Amazon, colosso mondiale dell'e-commerce è diventato parte integrante delle abitudini di acquisto per molti - spiega l'indagine - e, per la prima volta, spodesta il primato di Google. L'ingresso nel ranking di PayPal (quarto posto), la società dei pagamenti digitale, è il "segno probabile di quanto la facilitazione dei processi quotidiani sia valore determinante dell'influenza delle marche". Ikea (decima) si attesta come unico brand non tech e non di servizi, dimostrandosi "maestro nello storytelling incentrato sulla libertà di scelta". Le aziende del food rimangono nei posti alti della classifica generale, dimostrazione del "grande valore" che gli italiani attribuiscono ancora al settore alimentare e alla capacità di marche, come Nutella, Parmigiano Reggiano, Ferrero, Barilla, Grana Padano, di "aver costruito negli anni un forte legame identitario (e nazionale) con i consumatori".

 Che cosa è una marca? È un nome. Un simbolo. Un concetto. Un’esperienza. Un modo di vivere. E molto, molto altro. La gran parte della nostra vita è brandizzata. Dall’automobile che si guida, al telefono che si usa, dal caffè che si beve, al pezzo di plastica per pagare tutto questo. Nel mondo onnipresente delle marche, alcune si distinguono dalla massa, perché riescono a creare qualcosa di più di una semplice esperienza

e perché riescono a suscitare qualcosa di più di una reazione emotiva. Queste marche hanno Influenza. E in alcuni casi, questa influenza ha davvero cambiato il nostro mondo.

Ma che cosa è l'influenza? E come la definiamo e la misuriamo?
Essere influenti significa avere un effetto, un impatto sulla vita delle persone. Le marche più influenti sono parte della nostra vita quotidiana, della nostra routine e, in definitiva, contribuiscono a rendere la vita migliore, più interessante e più significativa. Essere influenti non è un compito facile. Per essere influenti bisogna essere rilevanti e avere un impatto sul modo in cui le persone vivono. L’Influenza suscita forti reazioni emotive, ispira l'azione, e crea qualcosa con cui le persone si identificano. Le marche più influenti sono importanti nel nostro mondo perché sanno cosa è importante per le persone e riescono dunque a stabilire questa connessione.

Cinque, secondo Ipsos, sono i fattori chiave che determinano l’influenza di una marca sulla vita quotidiana dei consumatori: 1) Engagement (coinvolgimento), 2) Leading Edge (innovazione, capacità di far tendenza), 3) Trustworthy (fiducia, affidabilità), 4) Corporate Citizenship (impegno e ruolo sociale), 5) Presence (presenza).

"The Most Influential Brands", il rapporto Ipsos 2018

Nell’edizione 2018 si è voluto porre l’accento sulla relazione tra influenza e identità, in che modo un brand può rafforzare la propria influenza permettendo ai propri clienti, utenti e consumatori di rappresentare ed esprimere la propria identità. Un tema, quello dell’identità, che sta assumendo un ruolo sempre più determinante per orientare le scelte di consumo.

Il consumatore contemporaneo, senza più i forti valori di appartenenza tradizionali, trova nelle marche un nuovo elemento d’identificazione e, in alcuni casi, un vero e proprio facilitatore e alleato nella vita di tutti i giorni. Sono i brand capaci di mettere al centro l’individuo e di rifletterne i valori, quelli che, più di altri, sono anche in grado di ispirarne le scelte.

“È lo spunto da cui siamo partiti per raccontare il The Most Influential Brands 2018. Basti pensare che dai dati di un nostro studio internazionale emerge come il 66% degli intervistati dichiari di comprare tendenzialmente marchi che riflettono i propri valori; mentre un 63% afferma di attribuire sempre maggiore importanza alle marche di cui si fida, soprattutto nel contesto contemporaneo, in cui siamo costantemente sovraesposti a migliaia di opzioni e input differenti”.

L’importanza fondamentale per l’azienda di saper creare un rapporto identitario con i consumatori è pienamente confermato dal ranking 2018 dello studio The Most Influential Brands. Se guardiamo la classifica da questa prospettiva, notiamo che spiccano le realtà che offrono servizi il più possibile personalizzati e/o personalizzabili e che danno alle persone ampia libertà di scelta, rispondendo in modo rapido e puntuale ai loro bisogni.

Il commento sulla classifica:

Se si ragiona in termini di servizi e di capacità di soddisfare velocemente le esigenze, ecco che al primo posto della classifica 2018 compare Amazon: l’online retail divenuto parte integrante delle abitudini di acquisto per molti che, per la prima volta, spodesta il primato di Google.

Due le new entry nella Top 10 2018: PayPal al quarto posto e IKEA al decimo. La società di pagamento digitale dal non aver mai fatto parte della classifica, entra con forza nel ranking, segno probabile di quanto la facilitazione dei processi quotidiani sia valore oltremodo determinante dell’influenza delle marche. IKEA, invece, si attesta come unico brand non tech e non di servizi che riesce a raggiungere per la prima volta la Top 10. Il colosso svedese si dimostra ancora una volta maestro nello storytelling incentrato sulla libertà di scelta che diventa espressione della propria identità.

Fuori dai dieci, per la prima volta, tutte le aziende del comparto Food che rimangono comunque nei posti alti della classifica generale grazie al grande valore che in Italia si attribuisce ancora al settore alimentare e la capacità di tali brand, si pensi a Nutella, Parmigiano Reggiano, Ferrero, Barilla, Grana Padano, nell’aver costruito negli anni un forte legame identitario (e nazionale) con i consumatori. Non a caso questi brand performano in maniera molto alta sulle dimensioni del Trustworthy (fiducia e affidabilità) e della Corporate Citizenship (impegno e ruolo sociale).

Il mondo dell’Entertainment merita una riflessione a parte perché emblema di come stia cambiando in maniera radicale il modo di fruizione da parte dei consumatori. Finita ormai l’era dei palinsesti fissi, il settore tv e dei nuovi servizi ad esso collegati è in continua evoluzione, impegnato in maniera quasi spasmodica nell’offrire un servizio il più possibile personalizzato, ampio, esclusivo e disponibile in qualsiasi momento. Simbolo di queste rapide trasformazioni e della capacità di rispondere puntale alle esigenze dell’utente è la scesa in campo di Netflix che, nel giro di un solo anno, ottiene un avanzamento da record: se nella classifica 2017 il famoso portale di streaming era all’ottantesima posizione, nel 2018 si attesta al 26°. Un balzo in avanti di ben 60 posizioni che non fa altro che sottolineare “l’affaticamento” delle reti tradizionali a tenere il passo. Un’altra crescita significativa, sempre restando nel settore del consumo di entertainment, è quella di Spotify, piattaforma streaming musicale che registra un salto in avanti di quasi 30 posizioni rispetto al 2017.

Tra le aziende che operano nel settore moda spicca Zalando che, per la prima volta in classifica, entra direttamente al 29° posto. Ancora una volta il consumatore premia un servizio rapido, personalizzabile, con un ampio catalogo di offerta che permette grande libertà di scelta e che dà la possibilità di esprimere il proprio stile.

Ci sono infine i social network che dopo aver cambiato in maniera così profonda e netta il modo di comunicare, confrontarsi e informarsi si relazionano in maniera del tutto nuova alle generazioni più giovani. Se si osserva la classifica The Most Influential Brands 2018 in base alle fasce di età, emerge in maniera inequivocabile come i più giovani (la cosiddetta generazione Z, tra i 15 e i 22 anni) seguano decisamente altre logiche. La GenZ è infatti la prima ad essere cresciuta con i social e la classifica lo rispecchia. Tra i giovannismi Whatsapp è al primo posto, Amazon solo al terzo, dopo Google, Facebook scende al quinto, mentre compare con forza Instagram, social network non presente nella Top 10 delle altre fasce di età prese in considerazione**. Ed è proprio il social network delle immagini per eccellenza che registra un notevole salto in avanti passando dal 33° posto della classifica generale alla sesta posizione nella classifica della GenZ, confermandosi uno dei i social network preferiti tra i giovanissimi.

  • Redazione ANSA
  • MILANO
  • 21 giugno 2018
  • 18:01

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