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Rivoluzione femminile, 4 oggetti che non immagineresti

Rivoluzione femminile, 4 oggetti che non immagineresti

Dall'Hippo Roll agli assorbenti, la lista dell'Onu per l'8 marzo

08 marzo 2019, 08:02

di Anna Lisa Antonucci

ANSACheck

Assorbenti igienici in un supermercato foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Assorbenti igienici in un supermercato foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA
Assorbenti igienici in un supermercato foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Come la ruota ha cambiato la vita dell’uomo milioni di anni fa l'Hippo roll ha cambiato quella delle donne, specialmente in Africa. Ed è infatti questo contenitore cilindrico per l’acqua, con ai lati due staffe per farlo rotolare, che l'Onu ha messo in cima alla classifica, stilata in occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 Marzo, degli oggetti la cui scoperta nei secoli ha aiutato la vita quotidiana delle donne. In Occidente non si riflette mai abbastanza su quanto sia faticoso e pericoloso essere donna in Africa o in tutti quei Paesi dove, ad esempio, l’approvvigionamento dell’acqua è un’incombenza solo femminile. Circa 2,1 miliardi di persone, il 30% della popolazione mondiale non ha ancora accesso all’acqua potabile in casa e la fatica di assicurarla alla famiglia spetta alle donne che, nelle zone rurali, sono costrette a percorrere chilometri e chilometri per trovare una fonte. Questo tragitto le espone a rischi di violenza oltre che a privarle della possibilità di giocare, quando sono ancora piccole, andare a scuola o lavorare potendo così migliorare la loro vita. Dunque, quando all’inizio degli anni ’90 due sudafricani hanno inventato l’Hippo Roller per tentare di alleggerire il tempo e la fatica necessaria per il trasporto dell’acqua la vita di milioni di donne è cambiata. Questo piccolo barile, che sospinto ruota sulla terra, permette di trasportare, infatti, con molta meno fatica una quantità d’acqua cinque volte superiore di un secchio normale.

Altro strumento, non inventato per le donne ma che secondo l’attivista americana Susan B, Anthony è diventato un simbolo della libertà femminile, è la bicicletta. Le due ruote hanno regalato, infatti, alle ragazze una libertà di movimento impensata prima, hanno messo in discussione gli stereotipi sulla loro forza fisica e, non da meno, hanno trasformato l’abbigliamento femminile. E arriviamo dunque ai pantaloni, altro oggetto di liberazione femminile, secondo la classifica stilata dalle Nazioni Unite. Le donne per indossarli nell’ottocento si sono fatte arrestare, hanno dovuto sopportare reazioni violente ancora nel ‘900 fino a quando la guerra mondiale le ha portate ad occupare posti tradizionalmente riservati agli uomini e di conseguenza a potersi vestire come loro. Infine l’Onu ricorda l’avvento degli assorbenti igienici come una rivoluzione senza precedenti. Inventati da due infermiere francesi circa un secolo fa, è solo alla fine dell’800 che i primi assorbenti compaiono in commercio, ma bisognerà attendere decenni perche’ diventino un oggetto più pratico e facile da usare. Prima le donne erano costrette ad utilizzare panni di lana o di cotone, pelli di animali o carta da giornale e tutto ciò, oltre all’estremo disagio, favoriva i pregiudizi legati alle mestruazioni femminili che purtroppo, in moltissimi Paesi, persistono. Le donne nel periodo delle mestruazioni in molte società continuano ad essere allontanate ed isolate, non possono preparare il cibo perchè considerate sporche e sono messe a rischio di enormi pericoli. Vengono costrette fuori casa, è vietato loro l’accesso a scuola e nei luoghi di culto, e ciò le espone a violenze e malattie. ‘’Le false idee e i tabù sulle mestruazioni, le nefaste norme socioculturali discriminatorie, persistono’’, hanno dichiarato gli esperti di diritto dell’uomo delle Nazioni Unite. Per questo, per mettere fine a questa tragica realtà l’Onu, in occasione dell’8 Marzo, ha rivolto un appello alla comunità internazionale perche’ si impegni a sconfiggere il tabù delle mestruazioni prendendo misure concrete per contrastare la mentalità discriminatoria e proteggere la salute delle donne e delle ragazze. Agli Oscar 2019 il corto Period, che affronta proprio questo tabù, ha vinto la prestigiosa statuetta 

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