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Soroptimist Italia fa 70, 'tema è leadership donne'

Soroptimist Italia fa 70, 'tema è leadership donne'

Si celebra anniversario riflettendo sul divario di genere

ROMA, 23 gennaio 2020, 19:45

Redazione ANSA

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Un gruppo di donne foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un gruppo di donne foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un gruppo di donne foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Soroptimist, l'associazione nata per unire la forza dell'eccellenza femminile, ovvero "le sorelle ottime": un concetto "che io traduco in sorelle che ottimizzano" spiega Mariolina Coppola, napoletana, da quattro mesi presidente della organizzazione che compie settant'anni e riunisce i 160 club italiani. Venerdì 24 gennaio celebra l'anniversario con un convegno all'Università La Sapienza, sul tema "Divario di genere: cambiamo le regole". Il titolo rende bene l'idea di che cosa sia oggi.
Il Soroptimist (da sorores optimae) è nato nel 1921 in California, il primo circolo italiano è sorto nel 1928 a Milano, ma solo dopo la caduta del fascismo ha preso il via la libera iniziativa dell'associazione. "Sin dal 1950 - dice Coppola - abbiamo sempre avuto nomi eccellenti e qualificati dell'universo femminile, ma nel tempo è anche molto cambiato il senso del nostro impegno. Non siamo una organizzazione benefica e non più solo sociale, oggi il nostro è un ruolo di promozione di tutte le azioni positive che sostengono l'affermarsi delle capacità delle donne". Il Soroptimist nel mondo conta 90 mila iscritte: "siamo state antesignane in molti campi, nella campagna anti mine, nella lotta ai matrimoni precoci, abbiamo affrontato la violenza di genere quando nessuno parlava di femminicidio. Oggi che questi temi sono diventati un impegno delle istituzioni, noi affrontiamo anche altri problemi che sono ancora in ombra". Mariolina Coppola ci spiega che le socie Soroptimist lavorano senza compenso "ma anche senza consenso, intendo dire che non abbiamo bisogno di avere l'approvazione della politica, siamo quindi molto libere nelle nostre posizioni e, sedendo in molte grandi organizzazioni italiane e internazionali, riusciamo a rompere gli schemi".
Una associazione apartitica e pluralista dunque, non solo statutariamente, ma anche di fatto: "tra le iscritte oggi ci sono molte giovani impegnate nei vari campi, spesso con successo", ma sempre con la consapevolezza di quanto sia duro per una donna ottenere potere e ruoli importanti: "quando le regole della competizione sono chiare, le donne ce la fanno e spesso vincono. Ma quando si arriva al vertice, tutto si fa nebbioso. E spesso quando una donna conquista un ruolo apicale, vuol dire che quel ruolo si è svuotato di potere". Il mondo dunque è ancora contro le donne? "Oggi - corregge Mariolina - la chiave è l'empowerment, la consapevolezza di sé, tema su cui bisogna interrogarsi sinceramente. Siamo anche noi che dobbiamo confrontarci seriamente con il tema della leadership femminile. Siamo molto critiche con noi stesse e per questo ci è più difficile esporci in prima persona, ma il potere implica la convinzione di poter stare in prima linea. Per esempio, abbiamo verificato che le professioniste, a parità di competenza ed esperienza, chiedono parcelle più basse dei loro colleghi maschi. Dobbiamo lavorare ancora molto su di noi, partendo dai primi anni di scuola, dagli stereotipi culturali che non sono solo dei maschietti ma anche delle femminucce".
Tutto questo scorre sotto il convegno di venerdì: "lo scopo è fare il punto della situazione del gender gap in Italia, verificare il ruolo delle politiche pubbliche e le risorse messe in campo.   L'impianto legislativo paritario da noi c'è, la sua applicazione molto meno. E bisogna investire sul welfare e sulla scuola, altrimenti la parità di genere è solo a parole". Chi aveva un'idea del Soroptimist come di un club aristocratico ed elitario, un po' fuori dal tempo, deve dunque cambiare idea: "il nostro è sempre un sistema cooptativo, ma uniamo l'eccellenza femminile solo perché vogliamo farla emergere dovunque. E per riuscirci dobbiamo farci conoscere ed essere più visibili" conclude la presidente dell'Unione dei club italiani. 

   

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