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Per cartelli e regole che stress guidare l'auto all'estero

Ricerca ribadisce che in Italia si è più tranquilli

Redazione ANSA ROMA

ROMA - Il ritorno dalle vacanze è sempre il momento per fare un bilancio del periodo passato fuori casa e, nel caso di chi è andato all'estero in auto, di analizzare quali problemi si sono incontrati alla guida. Una ricerca realizzata dal Centro Studi e Documentazione Direct Line evidenzia, al riguardo, come oltre il 50% degli automobilisti italiani abbia avuto difficoltà incontrando cartelli stradali particolari e sconosciuti. Emerge poi che l'Inghilterra e gli altri Paesi in cui si viaggia sulla sinistra delle strade spaventa il 26% degli italiani (sono quelli che non lo hanno mai provato e si augurano che non gli capiti mai nella vita) e che soltanto il 16% ha sperimentato la guida a sinistra, di cui un 9% che fa risalire l'esperienza alla giovane età e un altro 7% che dichiara comunque di trovare difficile immettersi nelle rotonde. Nel dettaglio il 19% degli intervistati da Direct Line dichiara di essere incappato all'estero in cartelli stradali strani, ma fortunatamente non è elevata la percentuale (l'11%) di coloro che rivelano di fare fatica con le indicazioni in territorio straniero. Un altro 11% non ha problemi con la segnaletica autostradale all'estero poiché ha interiorizzato il fatto che I cartelli hanno colori diversi (ad esempio in blu al posto del verde italiano). C'è inoltre un 8% che trova cartelli stradali strani in Gran Bretagna imputandoli alla guida a sinistra e un 2% che ammette di avere difficoltà a interpretare i limiti di velocità, probabilmente perché espressi in miglia e non in chilometri. Il restante degli intervistati dichiara di non aver mai incontrato cartelli indecifrabili perché si adatta facilmente a tutte le situazioni o percorre sempre le solite strade. ''Viaggiare con la propria auto e magari girare l'Europa è una passione per molti irrinunciabile - ha commentato Barbara Panzeri, direttore marketing Direct Line - Bisogna però prestare attenzione, in quanto ogni paese, anche all'interno dell'Unione Europea, ha normative specifiche di circolazione stradale che bisogna conoscere prima di mettersi in viaggio''. Restare in patria è la cosa più rassicurante, con l'85% si sente tranquillo solo a guidare sulle strade della propria città. Di questi il 43% perché le conosce bene e sa quali sono i tratti più pericolosi e quali i più sicuri, il 21% solo perché è sempre attento e pronto a schivare pericoli provenienti dagli altri attori della strada. Inoltre un 17% rivela qualche incertezza rispondendo che nelle ore più trafficate il rischio di tamponamenti e incidenti è alto e un 4% pensa che gli automobilisti della propria città siano abbastanza disciplinati, quindi che non ci sono molti rischi. Solo il 15% dichiara di non sentirsi affatto sicuro perché in pochi rispettano le precedenze e regole stradali.

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