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Dieselgate: cronologia di uno scandalo nato più di 10 anni fa

Redazione ANSA

Ecco i principali sviluppi del "dieselgate", che ha investito l'intero settore automobilistico e trova le sue origini più di dieci anni fa.

Prima del 2015
2006: Volkswagen lancia il progetto del motore adattato agli standard antinquinamento americani, più severi che in Europa.

2007: Di fronte al fallimento di questo progetto, viene sviluppato un software per aggirare i test di inquinamento, secondo le dichiarazioni successive della Volkswagen al tribunale degli Stati Uniti.

2014: uno studio americano misura i livelli di emissione che sono stati anche 40 volte superiori ai livelli autorizzati. Le autorità hanno quindi chiesto spiegazioni alla Volkswagen, che non ha ammesso la frode.

2015
18 settembre: La US Environment Agency (EPA) accusa Volkswagen di violare le normative anti-inquinamento utilizzando software in grado di ingannare i controlli delle emissioni di ossido di azoto (NOx) e fa scattare il "dieselgate".

21 settembre: il prezzo delle azioni VW scende del 20%.

22-23 settembre: Volkswagen ammette di aver equipaggiato 11 milioni di veicoli in tutto il mondo con software fraudolento. Martin Winterkorn si dimette e la giustizia tedesca apre un'indagine penale.

15 ottobre: ​​l'agenzia automobilistica tedesca ordina alla Volkswagen di richiamare 2,4 milioni di auto. Il gruppo sta estendendo il richiamo a tutti gli 8,5 milioni di veicoli interessati in Europa.

2016
22 aprile: Volkswagen registra una perdita annuale per la prima volta in 20 anni.

29 luglio: una commissione di esperti francesi che ha testato 85 veicoli diesel rileva "anomalie" in un terzo dei casi, e non esclude l'utilizzo da parte di altri produttori di software contraffatto.

2017
11 gennaio: Volkswagen si dichiara colpevole negli Stati Uniti di frode e ostruzione alla giustizia.

1 febbraio: il fornitore tedesco Bosch accetta di pagare più di 300 milioni di dollari di danni agli Stati Uniti ma non ammette la propria colpevolezza.

25 agosto: un ex ingegnere Volkswagen, James Liang, viene condannato negli Stati Uniti a 40 mesi di prigione.

6 dicembre: Oliver Schmidt, ex dirigente della Volkswagen, viene condannato a sette anni di carcere da un tribunale statunitense.

2018
23 febbraio: BMW ammette di aver "per errore" equipaggiato i veicoli diesel con un software non conforme per la misurazione dei gas di scarico e richiama 11.700 auto.

23 febbraio: Volkswagen annuncia di essere tornata a registrare profitti record nel 2017.

27 febbraio: la giustizia tedesca apre la strada al divieto di circolazione dei vecchi motori diesel nelle città.

3 maggio: le autorità americane avviano procedimenti legali contro Martin Winterkorn e altri cinque dirigenti Volkswagen.

13 giugno: Volkswagen paga un miliardo di euro di multa in Germania.

18 giugno: il boss dell'Audi Rupert Stadler è in custodia cautelare. È stato rilasciato alla fine di ottobre.

15 ottobre: ​​perquisizioni presso la sede di Opel, una filiale di PSA.

16 ottobre: ​​Audi paga 800 milioni di euro di multa in Germania.

2019
10 gennaio: Fiat Chrysler accetta di pagare fino a 515 milioni di dollari a varie autorità statunitensi che la accusano di aver truccato più di 100.000 veicoli.

25 feb: BMW paga una multa di 8,5 milioni di euro mentre viene chiusa l'indagine penale per "frode".

15 aprile: Martin Winterkorn viene incriminato in Germania per "frode organizzata da bande", "frode fiscale aggravata" e manipolazione del prezzo di borsa.

23 maggio: la giustizia tedesca impone una multa di 90 milioni di euro al produttore di apparecchiature Bosch.

31 luglio: l'ex capo Stadler e tre ex dirigenti Audi vengono deferiti alla giustizia tedesca.

24 settembre: Daimler accetta di pagare una multa di 870 milioni di euro in Germania.

2020
28 febbraio: accordo amichevole tra Volkswagen e l'associazione dei consumatori VZBV per risolvere la principale causa collettiva tedesca. Il produttore spenderà circa 750 milioni di euro per compensare 240.000 clienti.

19 maggio: la giustizia tedesca abbandona, contro un pagamento di 9 milioni di euro, il procedimento penale contro l'attuale direttore della Volkswagen, Herbert Diess, e il suo presidente del consiglio di sorveglianza, Hans Dieter Pötsch.

25 maggio: battuta d'arresto per Volkswagen davanti al tribunale federale tedesco, che ha costretto il gruppo a rimborsare parzialmente un cliente.

22 luglio: ricerche in Germania, Svizzera e Italia presso Fiat e Iveco.

9 settembre: il tribunale di Brunswick annuncia che Martin Winterkorn e altri quattro ex funzionari saranno processati.

14 settembre: Daimler conclude un accordo da 2,2 miliardi di dollari negli Stati Uniti.

30 settembre: apertura del processo Rupert Stadler.

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