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Le auto autonome imparano a guidare come l'uomo, dall'esperienza

Grazie a un algoritmo realizzato dai ricercatori del Mit

Redazione ANSA ROMA

Le auto autonome imparano a guidare come l'uomo: osservano l'ambiente in cui si trovano e il comportamento degli altri per apprendere dall'esperienza. In questo modo diventano più sicure. E' possibile grazie a un algoritmo messo a punto dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit). Presentato a Madrid, alla conferenza internazionale su sistemi e robot intelligenti, l'algoritmo è descritto sul sito arXiv.

Generalmente i robot si muovono grazie ad algoritmi che creano un 'albero' di possibili percorsi, che si dirama fino a trovare quello migliore. Uno svantaggio, tuttavia, è che le macchine non possono sfruttare le informazioni su come si sono comportate in precedenza in ambienti simili. In pratica "la millesima volta che il robot attraversa la stessa stanza è complicata come la prima volta", rileva uno degli autori, Andrei Barbu. Per superare questo problema, il nuovo sistema combina un algoritmo di movimento, realizzato in precedenza dall'italiano Emilio Frazzoli e da Sertac Karaman(entrambi del Mit), con una rete neurale che impara dall'esperienza. In questo modo le auto autonome possono muoversi in un ambiente come fa l'uomo, che si basa sulle esperienze precedenti e che sa riconoscere anche dal comportamento degli altri automobilisti eventuali ostacoli o pedoni da evitare. Il modello è stato addestrato in diversi ambienti: in uno di essi un robot doveva spostarsi tra ostacoli e altri robot in movimento, che è un test utile quando le auto a guida autonoma sono alle prese con incroci e rotatorie. "Situazioni come le rotatorie sono difficili, perché richiedono un ragionamento su come gli altri risponderanno alle tue azioni, su cosa faranno dopo, e così via", dice Barbu. Nel test il robot è riuscito a evitare collisioni, uscendo indenne da una rotonda, dimostrando che "ha tenuto conto del comportamento delle altre macchine, come fa l'uomo".

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