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Nuova Jaguar XF Sportbrake, non solo un bel 'colpo di coda'

Oltre che per l'estetica si distingue per confort e prestazioni

Andrea Silvuni

PORTO - Quella delle 'sportbrake' è una tipologia cara all'industria britannica dell'automobile, un tempo anello di congiungimento tra il mondo delle berline di rappresentanza e quello - meno nobile - delle station wagon, ed ora utilizzata da diversi costruttori e allestitori per offrire un'alternativa egualmente attraente, ma più dinamica, a crossover e suv.

L'interpretazione che ne offre ora Jaguar, partendo dalla XF, è sicuramente attraente rispetto alla precedente generazione, non solo per la piacevole estetica della coda e per la grande efficienza della carrozzeria (è stato raggiunto in Cx pari a 0,29) ma anche per le qualità di guida e di viaggio che contraddistinguono questa Sportbrake. Rispetto al modello introdotto nel 2013, il progresso si percepisce soprattutto quando ci si muove su strada e si apprezza l'evoluzione della nuova architettura in alluminio - la stessa della berlina XF lanciata due anni fa - e che in questa variante wagon-coupé è stata ulteriormente ottimizzata e irrigidita. Le grandi dimensioni (è lunga quasi 5 metri) e, soprattutto, il diverso layout del pianale offrono una perfetta combinazione tra abitabilità e spazio per i bagagli, tanto da far affermare che non solo i passeggeri godono del confort di una vera ammiraglia, ma anche i bagagli viaggiano a loro volta in 'prima classe'. Guai però a immaginare questo vano ben rifinito e comodamente accessibile (con sovrapprezzo) mediante comando esterno con il piede stivato di scatoloni dell'Ikea o - peggio - di sacchetti di un discount, anche se il vano da 565 litri, valore che può salire a 1.700, può davvero far concorrenza a quello di un grande suv o di un mpv di fascia alta. La riprogettazione di XF Sportbrake è stata finalizzata, del resto, a spostare ancora più in alto l'asticella della qualità della vita a bordo: tutto, dal cruscotto digitale alla 'pulizia' del design della plancia, dal climatizzatore che può essere ordinato in variante quadrizona all'infotainment con display a sfioramento da 8 pollici, punta a far sentire un vero privilegiato chi guida o siede in questa auto, a patto che la scelta nel lungo elenco delle dotazioni sia stata fatta in modo oculato. A questo riguardo Jaguar Italia propone la XF Sportbrake con tre allestimenti - Pure, Prestige e R-Sport - a partire da 46.780 euro, da combinare con gli allestimenti Portfolio, S e First Edition che aggiungono finiture ed equipaggiamenti ad un quadro complessivamente davvero 'premium'. A tanta opulenza si combina, correttamente, una gamma motori che nel nostro mercato non penalizza chi fa questa scelta: il benzina 2.0 da 250 Cv e i due diesel a 4 e 6 cilindri, rispettivamente con cilindrate 2.0 e 3.0. Ed è proprio il 'duemila' Ingegnium a gasolio, che può essere scelto con le tarature da 163, 179 e 240 Cv, a fornire il miglior rapporto tra prestazioni e costi di gestione in funzione delle caratteristiche della clientela (privata o aziendale) del nostro Paese. Mentre la XF Sportbrake 2.0d da 163 Cv viene fornita di serie con il cambio manuale a 6 marce, tutte le altre versioni sono equipaggiate come standard con l'ottimo automatico a 8 rapporti, ideale per sfruttare il 'tiro' tipico dei diesel più performanti e godere - dove è possibile - delle elevate qualità delle sospensioni e del telaio, più rigido e quindi più preciso.

Da notare che la XF Sportbrake 2.0d 179 Cv può essere acquistata anche con trazione integrale (le altre sono solo posteriori) mentre è di serie nella 2.0d da 240 Cv. Nel complesso questa wagon risulta su strada così appagante e facile da controllare anche alle andature più sostenute che si apprezzano due soluzioni - la presenza delle palette per cambiare rapporto al volante e la modalità S che mantiene la marcia fino alla soglia del limitatore di giri - che sono proprie delle berline sportive e in generale dei modelli prestazionali.

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