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1000 Miglia 2020, si prepara l'edizione della ripartenza

Dal 22 al 25 ottobre. Sicurezza in primo piano per preservare la 'gara più bella del mondo'

Francesco Fabbri

La 1000 Miglia si prepara a partire in una inedita edizione spostata ad ottobre a causa della pandemia. L'obiettivo è lasciare intatto il sapore della 'gara più bella del mondo', ma con particolare attenzione alla sicurezza. Non solo perché si tratta di una competizione automobilistica, ma soprattutto perché lo impone l'attuale condizione sanitaria. E Brescia, la città dove nel 1927 la 1000 Miglia è nata e fra le zone più duramente colpite dal coronavirus, ha intenzione di rialzare la testa davanti al mondo mostrando come il piacere del viaggio, la bellezza e l'unicità - i tratti distintivi della gara - siano preservati.


Il 22 ottobre i 400 equipaggi prenderanno il via da Brescia, dove ritorneranno il 25, dopo aver percorso 1.200 km in tutta Italia. Il percorso è quello classico, con tappe immancabili come Ferrara, il Lago di Garda e San Marino nella prima giornata. Il secondo giorno non mancherà un tributo alle zone colpite dal terremoto, come Amatrice e Ascoli, con arrivo a Roma. Nelle tappe di finali si passerà per le scenografiche Siena e Parma per poi piegare, nella tappa conclusiva, di nuovo verso Brescia, dove è previsto l'arrivo, passando per Varano per una sessione di prove su circuito. Durante l'intera manifestazione, ANSA sarà partner strategico di 1000 Miglia e garantirà la copertura video e fotografica per permettere di 'vivere' la gara anche da lontano.
Il protocollo di sicurezza adottato, come sottolinea l'amministratore delegato Alberto Piantoni, è rigidissimo e si propone come punto di riferimento per altre manifestazioni del genere. Tenere sotto controllo il milione di persone che ogni anno accorre ad acclamare il passaggio delle vetture e le migliaia di addetti ai lavori, tra piloti, meccanici e staff non è cosa semplice. Per questo motivo 1000 Miglia ripesca dal proprio dna l'essenzialità della squadra e si avvale di due eccellenze nei rispettivi settori: Antares Vision, azienda bresciana che fornisce i mezzi di controllo negli accessi alle aree riservate, e Leonardo-Finmeccanica per la sicurezza durante le tappe. Il controllo per evitare di prestare il fianco al dilagare della pandemia è garantito da un comitato di sicurezza che è già al lavoro, coordina le operazioni e monitorerà ogni istante della competizione. Tecnologia e best practice sono al centro di un minuzioso capitolato. Pianificate la presenza di auto covid durante il percorso e di zone di quarantena nell'ottica di un sistema di gestione complessivo che prevede anche l'isolamento e l'accompagnamento a Brescia di eventuali contagiati e che impone distanza di sicurezza e protezioni individuali per tutti, partecipanti e pubblico. Un'imponente organizzazione che vede nel tavolo tecnico con questura, prefettura, sindaci e autorità il proprio fulcro.

Il covid, d'altra parte, non ha impedito ai sindaci di caldeggiare il passaggio della gara nei loro Comuni. E neppure la corsa all'iscrizione dei 400 equipaggi, nonostante ad alcune nazioni, come quelle sudamericane, sia preclusa la partecipazione. Molti dall'Europa, moltissimi dall'Italia. "Certo - ammette Piantoni - queste limitazioni hanno fatto perdere all'edizione 2020 alcune vetture davvero eccezionali, che però sono state già ingaggiate per il 2021, quando speriamo che la pandemia sarà soltanto un brutto ricordo".


L'obbligato spostamento della 1000 Miglia dal tradizionale periodo primaverile a ottobre, ovviamente al di là della contingenza e dello sforzo organizzativo, è ben accolto dagli organizzatori proprio per la voglia di ripartenza che anima Brescia e tutta Italia. I colori tipici della stagione faranno da cornice a una competizione che si pone come obiettivo anche un'operazione culturale di riscoperta delle meraviglie italiane e di sostegno al Paese. Gli ultimi dettagli saranno svelati alla vigilia della partenza, il 20 ottobre. 

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