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Emicrania,210 centri per i monoclonali ma solo 70 operativi

Emicrania,210 centri per i monoclonali ma solo 70 operativi

Esperti, superare le differenze regionali per cure più omogenee

ROMA, 10 settembre 2021, 16:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sono 210 i centri riconosciuti dalle Regioni per l'uso e la cura dell'emicrania con anticorpi monoclonali ma di questi solo 70 sono effettivamente operativi.
    "Se riuscissimo a erogare meglio i farmaci e far sì che i centri riconosciuti riuscissero ad operare faremmo un passo avanti per i pazienti".
    L'occasione per fare il punto sul controllo sanitario di questa malattia che colpisce oltre 9 milioni di persone in Italia, con un forte impatto sulla vita personale, lavorativa, sociale ed economica, è stato il Forum 'Prevenzione Emicrania: Dove Siamo', organizzato a Roma, da Paolo Martelletti, professore di Medicina Interna de La Sapienza (la registrazione sul sito della Fondazione italiana studio cefalee).
    A discuterne alcuni tra i maggiori esperti italiani di questa patologia, Maria Adele Giamberardino (Università Gabriele d'Annunzio Chieti-Pescara), Francesco Pierelli (Sapienza Università di Roma), Simona Sacco Università de L'Aquila), Matilde Leonardi (Istituto neurologico nazionale Carlo Besta di Milano), Cristiano Maria De Marco (Ospedale Universitario Sant'Andrea, Roma).
    Esperti che non hanno dubbi su questa classe di farmaci che hanno rivoluzionato, per chi è idoneo alla cura, la storia della malattia: non più tante pillole al giorno ma un'iniezione sottocutanea ogni 28 giorni, e un effetto 'elicottero', cioè un miglioramento pressoché immediato, che si osserva in quasi il 90% di chi è in terapia. Purtroppo in Italia gli anticorpi monoclonali contro l'emicrania non sono accessibili in modo uniforme a tutti e questo porta a una "ingiusta" migrazione dei pazienti - è stato sottolineato durante il Forum - per avere accesso alle cure innovative. Altro punto importante sono i medici di base dove è necessario, proprio in funzione di queste cure innovative "creare una cultura sulla patologia".
    "L'anticorpo monoclonale - spiega Martelletti - va a ridurre di numero, la frequenza e l'intensità degli attacchi. Alcuni hanno definito questa classe farmacologica miracolistica. È creata su un meccanismo specifico nuovo. Fino ad ora l'emicrania si era avvantaggiata di farmaci trasferiti, non specifici per questa patologia. Ma l'Aifa, nell'autorizzare queste molecole, ha dato piattaforme specifiche da rispettare. Le Regioni, che sono la mano operativa, hanno riconosciuto sul piano nazionale 210 centri che hanno la capacità operativa di curare i pazienti prescrivendo questi farmaci. Di questi 210 centri, ne sono operativi 70". Da qui l'appello degli esperti a migliorare l'approccio delle Regioni in funzione dell'operatività dei centri erogatori.
    E si guarda già al futuro per aprire questi farmaci anche a beneficio degli under 18.
    Il prossimo appuntamento è per il 28 settembre con il Forum dal titolo: 'Trattamento acuto dell'emicrania: dove andiamo', che si terrà alle 15.00 nell'Aula Multimediale del Palazzo del Rettorato della Università Sapienza. Sarà possibile seguire in presenza (numeri contingentati di presenze e assolvimento delle norme anti-Covid) o in streaming.
   

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